Cronaca locale

Una cittadella di storie e baci dove arrivò anche Napoleone

Da Milano ad Alessandria, verso i colli del Monferrato Si scoprono palazzi, «galletti» e un Duomo per cenare

Una cittadella di storie e baci dove arrivò anche Napoleone

In quel tratto di pianura, tra il Tanaro e la Bormida, ai piedi delle colline del basso Monferrato, Alessandria si adagia placida, ma nasconde un'anima golosa e una storia ingombrante. A causa della sua posizione strategica è stata una preziosa roccaforte militare. Così ha subito l'invadenza di molti condottieri, da Federico Barbarossa a Napoleone, finendo coinvolta in conflitti che poco la interessavano. Di queste antiche vicende rimangono importanti vestigia, ma il Viaggiatore Goloso preferisce un altro approccio. Quello delle buone cose. Come i prodotti sfornati dalla panetteria Sandroni, dalle focacce (specialità: con le cipolle e con i pomodorini) al pane di Altamura, dalle brioche alla Grissia di pasta dura sfogliata, friabile, buonissima, secondo molti la migliore della provincia. Impensabile venire ad Alessandria senza fare incetta dei famosi Baci della pasticceria Gallina. Si tratta di baci di dama di forma allungata che nell'impasto hanno il cacao. Tutto qui è goloso, in cima mettiamo la torta Baciona, impasto di farina di nocciole farcita con una ganache di cioccolato fondente. Proviamo anche la nèira e la ciàra, creme di nocciole dedicate alla Cittadella e ottenute con un 58% di nocciole Langhe, zucchero e cacao.

Non distante, la Cattedrale di Alessandria sorge sul luogo di un edificio costruito in stile gotico lombardo abbattuto nel 1803 per esigenze militari (vedi sopra) da Napoleone Bonaparte. Per riparare, l'imperatore concesse al capitolo la chiesa trecentesca di San Marco, per la quale fu necessaria una ricostruzione (1807-1810) su disegno dell'architetto Cristoforo Valizzone. Così ora i santi a cui è dedicata sono due, San Pietro e San Marco. A due passi dal Duomo, ecco il Duomo, inteso come ristorante, caposaldo cittadino. Cucina tra terra e mare, ovviamente, vista la posizione di Alessandria, ma interpretata: crema di carciofi violetti, uovo cotto a 65 gradi, crumble di parmigiano e perlage di acciuga; lasagnetta gratinata al forno alle punte di asparagi e Montebore; filetto di morone in crosta di cavolo nero con indivia arrostita. Girando per il centro incontriamo Palazzo Rosso, sede del Comune, inconfondibile con il suo particolare orologio a tre quadranti e il suo colore rosso fuoco, ritrovato dopo un recente restauro. Sulla sommità dell'edificio svetta il «galletto» sottratto dagli alessandrini ai casalesi nel 1215 dopo una delle tante guerre di campanile. Ad Alessandria è diffusa la cultura della focaccia: alla Focacceria Bruno, aperta 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, la troviamo sia tradizionale e sia con varie farciture. Non mancano la pasticceria secca e fresca e torte in abbondanza. E a proposito di dolci, eccoci alla pasticceria Zoccola, di cui si trova notizia già nel 1820. 200 anni. Auguri. Festeggiamo con i suoi irresistibili cannoncini mignon, in 19 varietà diverse. Senza dimenticare il resto della produzione.

Abbiamo parlato di piazzaforte. Una passeggiata alla Cittadella ci offre l'opportunità di visitare uno dei massimi esempi di architettura militare in Europa. Costruita nel 1728 dal re Vittorio Amedeo II, su progetto dell'architetto Ignazio Bertola, ha uno sviluppo perimetrale di tre chilometri. A pianta stellare, la Cittadella venne eretta con mattoni, pietra e terrapieni.

La nostra visita volge al termine. Per un aperitivo, un buon bicchiere, ma anche per gli ottimi piatti della cucina, sostiamo alla Vineria Mezzo-Litro. Ampia scelta di vini nazionali e internazionali, sempre accompagnati da piccola degustazione di prodotti tipici. Si mangia solo a pranzo. A Monica e Piercarla, le appassionate titolari, non piace il frigo. Dalla spesa mattutina, cogliamo: battuta di Fassone al coltello, orecchiette con fagioli cannellini e bottarga, sorbetto di pere dell'orto.

Finale da Diego, ristorante marinaro dentro la bellissima galleria Guerci, in stile liberty (1895) che ospita anche Bonadeo, un'altra speciale pasticceria. Qui si spazia dal pesce crudo, con salse agli agrumi ai polpetti in tegame, polenta grezza e funghi chiodini. Primo da non perdere gli scialatielli con crostacei e frutti di mare e il salmone selvaggio in cartoccio con broccoletti e olive taggiasche. Non manca la carne: filetto di Fassona alla barbera, patate e nocciole.

Terra e mare e Alessandria, golosa, in mezzo.

Commenti