Cronaca locale

«Cocco in conflitto. E non è l'unica»

Il consigliere 5 Stelle chiede a Sala di togliere all'assessore la delega al Digitale

Chiara Campo

Gianluca Corrado, consigliere ed ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. L'assessore alla Trasformazione Digitale del Comune Roberta Cocco venerdì ha pubblicato i redditi (sbagliando due volte i decimali), ha azioni Microsoft per 3,6 milioni. C'è conflitto di interessi?

«Non voglio neanche speculare sulla vicenda cabarettistica degli errori sulla prima dichiarazione dei redditi. La Cocco è dirigente Microsoft in aspettativa e possiede partecipazioni milionarie. Fino all'anno scorso era un fornitore del Comune per il digitale, oggi è assessore e le è stata affidata proprio la rivoluzione digitale dell'amministrazione, un domani tornerà, mi auguro per lei vista la carriera, a lavorare in Microsoft. In questi 5 anni però dovrà fare le scelte che riguardano gli acquisti informatici del Comune. Possiamo essere certi che non saranno condizionate dalla sua posizione personale? A lezione di diritto lo presenterebbero come un caso di conflitto di interesse scolastico».

Dovrebbe dimettersi?

«Il sindaco deve almeno rimuoverla, non è accettabile che una giunta che ha addirittura un assessorato alla Trasparenza la tenga in quel ruolo».

Ecco, la segnalazione sulla mancata pubblicazione dei 730 però non è partita dall'assessorato alla Trasparenza, la sorprende?

«Temo, e dico purtroppo, che sia solo una delega solo di facciata, frutto di un accordo elettorale tra radicali e Pd per l'appoggio al ballottaggio. Beppe Sala ha nominato un assessore alla Trasparenza senza attribuirgli i poteri necessari a incidere».

Giorni fa avete pubblicato i «10 fallimenti di Sala» e tra questi citavate altri conflitti di interesse.

«Quello della Cocco è palese, su alte situazioni abbiamo fatto rilevare gli incarichi pregressi perchè è importante capire se chi governa proviene dai cittadini o da altri centri di potere. Roberto Tasca si occupa del Bilancio le casse del Comune dopo aver atto affari con Sala ed essere vicepresidente di Webank e Bpm. Molti, dalla dg Arabella Caporello al presidente di Sogemi Cesare Ferrero, sono stati scelti dal mondo bancario».

Passiamo al Bilancio, si poteva evitare la tassa di 52 euro negli asili?

«Certamente sì, abbiamo presentato un emendamento in cui è dimostrato che si può recuperare qualche milione dagli investimenti software e tagliando le spese per marketing e comunicazione che sono cresciute in tutte le Direzioni. Essendo carenti di contenuti vogliono puntano molto sulla comunicazione evidentemente. Ma hanno previsto un calo profondo di spesa anche per l'edilizia scolastica ed è grave in questo momento».

Le piacciono le palme in Duomo?

«No, non ho nulla contro le palme in spiaggia ma in piazza Duomo avrei preferito vegetazione autoctona, hanno abbattuto tanti alberi per i cantieri della M4, potevano trasferirli lì. E non scarichino la scelta sulla Sovrintendenza, il Comune deve fissare vincoli nei bandi per la gestione del verde».

Fate le pulci a Sala su regole e trasparenza, ma le vicende che coinvolgono il sindaco Virginia Raggi a Roma non vi creano imbarazzi?

«Non ho alcun imbarazzo, lavoro per il mio territorio e a Roma, al di là di qualche marginale incidente di percorso già in via di superamento, vedo che c'è già stato un cambio di registro rispetto al passato.

La giunta Raggi peraltro ha approvato il Bilancio a fine gennaio mentre qui è ancora impantanato in aula».

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