Cronaca locale

Commissioni, «piccoli» in fermento Presto nuova seduta sull'autonomia

Fdi vuole una presidenza, Palmeri chiede vertici agli alleati

Una seduta straordinaria del Consiglio dedicata al tema dell'autonomia. La ha annunciato il presidente Alessandro Fermi, indicando la data del 15 maggio. «Sarà l'occasione - ha spiegato - di un primo confronto tra le forze politiche consiliari e la Giunta regionale per fare il punto sulla situazione e per stabilire le prime scadenze e i primi passi concreti che su questo tema ci attendono. Fermi ha auspicato che la Commissione speciale istituita ieri e l'assessorato all'Autonomia guidato da Stefano Bruno Galli possano lavorare «da subito in piena sinergia».

Il Consiglio regionale, intanto, ha dato ieri il via libera alle commissioni consiliari. Voto unanime per la delibera che conferma le otto commissioni permanenti esistenti. Rispetto alla precedente legislatura, la commissione Bilancio si occuperà anche di riordino e vigilanza delle società partecipate regionali, mentre alla Attività produttive saranno attribuite anche le competenze su formazione professionale e istruzione prima attribuite alla settima Commissione. La vicepresidente del Consiglio Francesca Brianza ha ricordato che la commissione Sanità si occuperà anche del Reddito di autonomia, per approfondire e sviluppare un ventaglio di misure, prima fra tutte la misura «nidi gratis». Confermate anche le quattro commissioni speciali. La «Antimafia, anti-corruzione, trasparenza e legalità» dovrebbe andare al Movimento 5 Stelle, la commissione sulla situazione carceraria lombarda (che è stata istituita con il voto contrario della sola Viviana Beccalossi, Gruppo Misto) toccherà al Pd. Le altre due commissioni speciali si occuperanno di autonomia e riordino delle autonomie locali e di rapporti con la Confederazione elvetica, le istituzioni europee e le province autonome (su questa si è astenuta Elisabetta Strada della Lista Gori). Istituita all'unanimità anche la nuova commissione speciale dedicata alla Montagna. Sulle presidenze degli organismi consiliari si registra l'attivismo dei gruppi piccoli gruppi, che si sono coordinati per evitare un accordo esclusivo fra Lega e Forza Italia. «Noi con l'Italia» non ambisce a incarichi, mentre Fratelli d'Italia ha chiesto agli alleati una presidenza. Ed «Energie per l'Italia», delusa negli organigrammi del Consiglio, ha posto il problema di un vertice di maggioranza in cui discutere anche di questioni simili: «Ho votato a favore dell'istituzione delle commissioni» ha premesso il capogruppo Manfredi Palmeri, ma «la maggioranza - ha aggiunto - per essere incisiva occorre che trovi una modalità per far sì che il proprio contributo sia davvero efficace».

Palmeri ha proposto riunioni di maggioranza fra i sette capigruppo: «A 50 giorni dalle elezioni e a 30 dalla proclamazione non credo che ci sia qualcuno che possa pensare che non sia arrivato il tempo di farla».

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