Cronaca locale

Il Comune scarica la San Giusto ora la scuola modello è a rischio

Il Comune scarica la San Giusto ora la scuola modello è a rischio

La scuola elementare civica di via San Giusto rappresenta un'eccellenza e per questo non può essere nè chiusa nè trasformata in un istituto statale che le farebbe perdere le sue caratteristiche uniche nel panorama scolastico di Milano. Per questo la Lega Nord ha presentato una mozione in Comune per chiedere alla giunta Pisapia di tornare indietro su una decisione definita insensata e dettata da «motivazioni ideologiche e politiche», come sottolinea il promotore dell'iniziativa e consigliere del Carroccio Massimiliano Bastoni.
La scuola primaria, l'unica elementare gestita da Palazzo Marino, è in bilico dallo scorso ottobre quando l'allora assessore all'Educazione e vicesindaco Maria Grazie Guida annunciò l'intenzione di chiuderla o di trasformarla in un istituto statale. Troppo ingenti le spese: circa 5mila euro all'anno per ognuno dei 240 alunni iscritti, si giustificò l'amministrazione. E questo a fronte di un metodo di insegnamento basato su stretta collaborazione con le famiglie, attenzione a discipline come la musica e lo sport. In via San Giusto si studiano teatro, hip hop, fotografia. Si fa judo, si organizzano musical e si interagisce in inglese.
Merito di un'intuizione che nel 2004 convinse l'assessore all'Educazione della giunta Albertini bis, Bruno Simini, a investire in una realtà unica nel suo genere.«Da allora siamo cresciuti di continuo, per otto anni ci siamo distinti come una delle migliori elementari della città e ora tutto rischia di essere vanificato». Parla a nome di tutti i genitori Francesca Trevese, una delle mamme scese in piazza per salvare la scuola. «Ci dicono che costiamo troppo, ci accusano di essere elitari perché qui ci sono pochi stranieri, ma non è vero nulla - dice - Questa scuola è un'eccellenza solo perché tutto funziona molto bene. Perché i genitori sono contenti, gli insegnanti lavorano in un clima splendido e i bambini sono felici e stimolati». Il Comune ha cominciato col sollevare questioni legate alla gestione e economica. La scuola svolge un ruolo sociale importante ospitando anche dieci bambini disabili, 17 stranieri e impegnandosi ogni anno in progetti internazionali. La paura, da queste parti, è che la trasformazione in istituto statale vanifichi tutti questi sforzi e i progetti che insegnanti e genitori hanno portato avanti in questi otto anni.
Così la Lega ha deciso di schierarsi dalla parte delle famiglie. Il consigliere Bastoni ha prima fatto un sopralluogo nella scuola e poi ha presentato una mozione che adesso aspetta il voto del Consiglio comunale. Il documento chiede di salvare San Giusto, di non chiuderla ma anche di non trasformarla in una scuola statale. «Abbiamo l'impressione che dietro la scusa dei soldi ci sia una chiara volontà politica di mettere fine a un progetto positivo - spiega il rappresentante del Carroccio - Inoltre sembra che ci sia un problema ideologico: a San Giusto ci sono pochi stranieri e quindi va chiusa».

In attesa che Palazzo Marino dica la sua, la Lega ha raccolto firme per chiedere un consiglio straordinario.

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