Cronaca locale

Confronto interno a Fi Si discute l'elezione dei responsabili locali

La riunione post-voto con eletti e capigruppo Toti piomba in Regione e vede i consiglieri

Confronto interno a Fi Si discute l'elezione dei responsabili locali

Forza Italia discute al suo interno. Lo ha fatto nei giorni scorsi anche sulle pagine del Giornale e lo ha fatto lunedì nell'incontro indetto dalla commissaria cittadina, Cristina Rossello, insieme ai capigruppo Gianluca Comazzi e Fabrizio De Pasquale, e al vice coordinatore regionale Matteo Perego. «Se vogliamo futuro servono democrazia interna e regole» si legge nella nota condivisa e diffusa dal partito. «Siamo consapevoli di dover recuperare molti consensi perduti in una campagna elettorale per noi molto difficile. La reazione c'è e questo ci consente di essere l'unica grande città, dove superiamo il 10%». Su questo insiste De Pasquale. «C'è stata una bella reazione, si è lavorato per la lista e per Berlusconi che ha fatto a Milano un grande risultato, con 25mila preferenze, una ogni due voti. Saranno voti decisivi in vista del 2021».

Milano 2021 è sullo sfondo. Ma adesso preme la discussione interna sul futuro del partito. Il presidente del Consiglio municipale 4, Oscar Strano, parla di un confronto «necessario e sincero». Dà atto alla commissaria di un «lavoro meritorio» e questo riconoscimento è condiviso. Sulle prospettive del partito, tuttavia, la discussione è aperta. «Serve una presa di posizione netta - scandisce Strano - serve chiarezza su dove si vuole stare per poi riorganizzarsi». Moltissimi chiedono l'elezione diretta dei responsabili territoriali. «Sono sicuro che questo percorso non avrà ostacoli e freni da parte di nessuno - dice il presidente di Zona 7, Marco Bestetti - Anche perché è l'ultima chiamata». Il consigliere comunale Alessandro De Chirico sottolinea che «cosa importante sarebbe incontrare il presidente». «Ho dato la mia disponibilità a lavorare a fianco della commissaria - aggiunge - fino a quando non ci sarà una formula democratica di scelta della classe dirigente e mi unisco all'invito rivoltole da molti ad andare avanti insieme fino a quando non sarà certa una data per il congresso cittadino.

Su tutta la discussione interna incombe l'iniziativa del governatore ligure, Giovanni Toti, che

ha lanciato un incontro a Roma il 6 luglio, a cui molti guardano con interesse, e fra questi l'assessore regionale Giulio Gallera. Ieri Toti ha incontrato al Pirellone i consiglieri e gli assessori regionali azzurri, tutti tranne un paio. Presenti anche i parlamentari lombardi Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Stefano Benigni, schierati apertamente con Toti. Due le incognite: la prima riguarda la linea politica. Chi sta alla finestra non vuole un futuro da «cespuglietto della Lega»: chiede prospettive politiche di centrodestra certo, ma ispirate a una linea liberale, riformatrice e non di destra. Il secondo nodo concerne la natura non «scissionista» dell'iniziativa romana. «Certe battaglie si fanno dentro il partito, e non da fuori» diceva per esempio Alessandro Cattaneo. Ma lo stesso Benigni rassicura su questo: «Ci troveremo per chiedere un cambiamento dentro Fi, che parta da un cambio di linea politica, e da un cambio della classe dirigente. Io guardo quello che siamo stati, noi siamo ben saldi dentro il perimetro del centrodestra fondato da Silvio Berlusconi. Oggi non siamo più il primo partito, va bene, ma non torneremo ad esserlo dicendo che Salvini sbaglia.

Non vogliamo fare la costola di Salvini, ma speriamo che dentro Fi ci sia la voglia di cambiare».

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