La coppia dei ricatti a luci rosse: due fidanzati estorsori su internet

Minacciavano di rendere noti ai familiari i (tentati) tradimenti

(...) di fidanzati residenti a Cinisello Balsamo e dediti a estorsioni «a luci rosse» da 150 fino a mille euro e che, grazie alla Procura di Monza, hanno ottenuto gli arresti domiciliari. La coppia era certa di farla franca, lasciando ben poco al caso: calibrava infatti le proprie richieste di denaro a seconda del tenore di vita delle vittime. Così la tecnica del 29enne Stefano V., calabrese pregiudicato per droga e della sua amata complice, l'incensurata Gabriella B., era ormai collaudatissima, il beneficio economico sicuro, quasi scontato e se a denunciare, alla fine, sono stati appena dieci tra ragazzi e uomini, i casi in tutta Italia arrivano circa a una sessantina.

I due pubblicavano sul web foto di giovani ragazze con abitini che poco lasciavano all'immaginazione e un numero di telefono per contattarle. Le vittime - sempre uomini fidanzati o sposati con figli, comunque di buona famiglia - chiamavano il numero indicato, al quale però non rispondeva mai nessuno. La coppia diabolica, però, era in allerta. E dopo aver preso il numero, lo inseriva nel motore di ricerca di Facebook per risalire all'identità degli interlocutori con profili «aperti».

A quel punto, dopo aver ricostruito l'entourage parentale e la rete di amicizie dell'uomo, lo ricontattavano, raccontando di conoscere la moglie o la fidanzata, e chiedendo denaro in cambio del loro silenzio. Altrimenti, dicevano al poveretto ormai sull'orlo del collasso nervoso, avrebbero reso noto il tradimento. Se l'uomo si rifiutava, infatti, i due non si limitavano a minacciare di spifferare tutto ai suo familiari, ma non lesinavano, sottolineando di essere «calabresi», anche vere e proprie minacce di morte.

A dare una svolta all'inchiesta è stata la denuncia presentata ad agosto da un ragazzo emiliano. Stava guardano una partita della Juventus a casa con la fidanzata quando si è alzato dal divano per accendere il computer. Su un sito di incontri ha visto la fotografia di una donna in abiti succinti e ha telefonato al numero indicato per contattarla. A quel punto è scattata subito la richiesta estorsiva della coppia che ha subito impaurito il giovane, assicurandogli di conoscere la sua ragazza (la chiamano addirittura per nome) e di volere 200 euro per non raccontarle del tradimento.

Il giovane si è spaventato e ha versato i soldi ai due estorsori attraverso una Postepay.

In pochi giorni gli sono arrivate altre due richieste estorsive, da 250 e 150 euro. Per sottolineare che la cosa non sarebbe finita lì. E che certe debolezze della carne, si possono pagare anche per tutta la vita. Se non con la vita stessa...

Paola Fucilieri

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