Cronaca locale

«Così ho messo in scena le ballate di Guccini»

Lucia Vasini si racconta nel ruolo della «donna d'osteria fuoriporta»

Antonio Bozzo

«Piango sempre quando sento certe canzoni. Non sono mai stata gucciniana, preferivo i Rolling Stones. Ma crescendo, con gli anni, ho scoperto la poesia e la profondità nei testi del cantautore modenese, diventato anche bravo scrittore». Così parlò Lucia Vasini, ieri, pochi istanti prima che si alzasse il sipario al Teatro Menotti. In scena lei è Serafina, donna d'osteria fuoriporta nello spettacolo «Talkin' Guccini», diretto da Emilio Russo, che chiude in bellezza la stagione del teatro di via Ciro Menotti. Con Vasini-Serafina, Andrea Mirò (la Matta), Fabio Zulli (il Frate), Enrico Ballardini (il musicista Vacca d'un cane). Alle chitarre Juan Carlos «Flaco» Biondini, al pianoforte Alessandro Nidi. Uno spettacolo impastato con le canzoni di Guccini, da «Il vecchio e il bambino» a «La fiera di San Lazzaro», passando per «La locomotiva» (inno anarchico di lontane stagioni turbolente) e chiudendo con «Dio è morto», brano che fece epoca - cantato anche dai Nomadi - e incontrò la censura della Rai di Bernabei. Se l'«Ulisse» di Joyce si svolge in una giornata dublinese, il 16 giugno 1904, lo spettacolo del Menotti racconta la notte caldissima del 1 agosto 1980, in un'osteria. Il mattino dopo, 2 agosto, una bomba esplose alla stazione di Bologna, provocando la morte di 85 persone. I tempi (tragici) erano quelli. Ma lo spettacolo non è un reportage politico, si limita giustamente a dare l'atmosfera di un periodo, senza titillare le corde della nostalgia. «Guccini», dice Lucia Vasini, «appartiene all'epoca d'oro del cantautorato, ma anche oggi esistono cantautori che raccontano i grovigli della società. Penso, a Milano, a Fulco Orselli, Flavio Pirini, Carlo Fava, Ballardini che è in scena. E ovviamente a Vinicio Capossela. Penso a Gianmaria Testa, scomparso da poco: Paolo Rossi sta preparando uno spettacolo su di lui». Guccini lascerà la sua Pàvana appenninica per venire a Milano a vedere lo spettacolo? «Lo spero», dice Vasini, «anzi ne sono sicura. L'ufficiale di collegamento con Guccini è Flaco, bisognerebbe chiederlo a lui. Ma lei, giornalista, deve venire allo spettacolo: se conosce le canzoni di Guccini si entusiasmerà».

Lo spettacolo, che come sottotitolo ha «storie di amore, di morte e altre sciocchezze», resta in scena fino al 4 giugno.

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