Cronaca locale

Crolla l'intonaco, due studenti feriti

I ragazzi colpiti in una media di Rho. Già a luglio una perizia aveva evidenziato il rischio

Maria Sorbi

Seconda ora, lezione di italiano. La terza A è in silenzio ma di colpo di sente un botto che fa saltare tutti sull'attenti. Dal soffitto si staccano due metri quadrati di intonaco e crollano in testa a due studenti. L'incidente (annunciato) è avvenuto in un'aula della scuola media Alessandro Manzoni di Rho, pochi giorni dopo il crollo del soffitto nelle palestra della scuola milanese di via Linneo. Storie di istituti stra vecchi e di finanziamenti che non sono mai sufficienti per ristrutturarli come si deve.

Gli studenti feriti sono stati subito portati al pronto soccorso ma entrambi in codice verde: solo per uno dei due è stato necessario il collarino e non hanno riportato altro che qualche graffio. Un terzo studente si è sentito male, ma solo per lo spavento. Tuttavia il crollo dei calcinacci ha creato parecchio trambusto. Per precauzione la scuola è stata chiusa e lunedì mattina le 11 classi verranno trasferite all'istituto Bonecchi, poco distante.

Interrotte le lezioni, le aule sono state evacuate e i bambini sono stati riuniti nel cortile della scuola, mentre sul posto, insieme ai soccorsi, sono arrivati carabinieri e vigili del fuoco e, successivamente, le famiglie, allarmate dalla voce che, a breve giro, ha fatto il giro della città.

Cronaca di un distacco annunciato, messo nero su bianco dalla perizia eseguita nei locali e conclusa a luglio. «All'istituto Manzoni - specifica il sindaco di Rho, Pietro Romano - avremmo dovuto cominciare i lavori fra 15 giorni. La scuola, un edificio che risale al 1940, fa parte di un elenco di istituti da ristrutturare ma non è stata classificata dai periti fra i casi più urgenti. Tanto che i lavori sono stati programmati solo per ottobre e non entro l'inizio dell'anno scolastico, come invece è accaduto per altri istituti».

Il Comune di Rho è ben consapevole dello stato in cui versano le scuole della città. Sulla scrivania del sindaco c'è un elenco delle zone in cui intervenire per sistemare gli intonaci dell'ante guerra. Un dossier frutto di un monitoraggio effettuato nei mesi scorsi per stabilire una sorta di «scaletta» degli interventi, dai casi più degradati a quelli meno gravi. Tuttavia la scuola Manzoni non era tra i codici rossi. Il Comune ha aperto un appalto di 300mila euro per i lavori più urgenti. Soldi trovati facendo i salti mortali, grazie a spostamenti delle risorse da una voce del bilancio all'altra, ma mai sufficienti a fare un lavoro definitivo. «Per questo torno a invitare il governo - interviene il sindaco - a finanziare seriamente le ristrutturazioni delle scuole». Gli intonaci delle scuole sono molto vecchi ed è un attimo che si stacchino dai soffitti, soprattutto quando cambiano le temperature o quando qualche giorno di pioggia provoca infiltrazioni che infradiciano la struttura.

Se il crollo dell'intonaco era, in qualche modo, previsto, del tutto fuori programma è stata la chiusura dell'intero istituto. In base al piano dei lavori, si pensava di intervenire separatamente in ciascuna aula, senza dover così chiudere la scuola. Ma dopo l'incidente di ieri e per maggior precauzione, gli alunni verranno trasferiti. «I diritti dei minori - spiega il garante regionale dei minori Massimo Pagani, che ieri ha effettuato un sopralluogo a Rho - si attuano anche garantendo ai ragazzi di poter frequentare istituti a norma. Quello che è successo è quanto meno preoccupante e per quanto mi è possibile, farò tutte le segnalazioni del caso».

«Che ne è della buona scuola di Renzi? - si chiede Luca Squeri, coordinatore di Forza Italia per la provincia di Milano - Il diritto allo studio comprende anche quello all'incolumità all'interno degli istituti scolastici».

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