Cronaca locale

D'Aria & Co: l'arte d'oggi rende omaggio a Leonardo

Marta Calcagno Baldini

Ieri pomeriggio i quadri erano già allestiti, ma c'era un viavai di artisti che entravano e uscivano dal Museo della Permanente in via Turati 34 per aggiustare gli ultimi dettagli. Alle 18 ci sarebbe stata l'inaugurazione della mostra Io e Leonardo a cura della Commissione Artistica della Permanente composta da Renato Galbusera, Giovanni Mattio e Armanda Verdirame: in mostra, da oggi all'8 giugno, i quadri di ben 159 pittori e scultori, e non sono nomi a caso. Come ogni anno il Museo della Permanente dedica uno spazio alla parte dei suoi soci che sono artisti, e l'appuntamento è fin dalla fine dell'Ottocento una delle iniziative più rilevanti della programmazione espositiva dell'ente. Ritratti del Genio, tele che s'ispirano all'Ultima Cena (come Il festacolo di Caro, opera del 2019), o alla Gioconda (come Caterina Tosoni e la sua Mezza Lisa, 2019). Tra i diversi richiami all'Uomo Vitruviano, di cui forse il più coinvolgente è quello di Anna Santinello che realizza un bassorilievo con intrecci di filo d'acciaio di recupero, colpisce l'olio su tela di Domenico D'Aria, classe 1951, che si trasferisce da Lecce a Milano già dai tempi degli studi per frequentare l'Accademia di Brera. La sua opera non è neanche tanto grande (80 x 80 cm), ma si fa notare perché si avvicina a Leonardo in modo meno discorsivo e più originale: linee astratte nere su uno sfondo chiaro disegnano un'immagine movimentata e cupa nello stesso tempo. Il ritmo vivace dei tratti e l'incontro del bianco con le tinte buie suggeriscono un'idea di movimento, di ispirazione, di dinamismo interiore: «Io sono andato aldilà del confronto estetico -dice D'Aria-. Mi sono sentito vicino a Leonardo come artista che ha lasciato il suo paese d'origine ed è arrivato in Lombardia». Nel suo quadro infatti si vedono i colori e le sensazioni che ha provato arrivando in Lombardia, così diversa dal suo luogo natio: «le nebbie che rendono indefinita la linea d'orizzonte per me sono state fonti di ispirazione. Un buio che è sempre stata luce: la città un po' sospesa, come Leonardo dipingeva i suoi paesaggi prealpini velandoli di foschia». Sono previsti anche alcuni eventi collaterali.

(Museo della Permanente, via Turati 34).

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