Cronaca locale

PRIMA DEI TAGLI «Non passava neppure uno spillo: abbiamo preso pure Corona»

In alcuni luoghi sensibili si può entrare facilmente, in altri no. I sistemi di controllo dei palazzi delle istituzioni milanesi sono molto diversi: abbiamo provato a entrare in alcuni di questi.

Il Duomo è blindato dai ferrei controlli dei militari di guardia: tutte le borse, borsette, zaini e persino i contenitori per telefonini vengono setacciati prima di avere il via libera. Neanche una semplice foto passa inosservata: appena scattata, arriva subito un soldato che con modi cortesi ma fermi ne impone la cancellazione. È necessaria l'autorizzazione anche solo per quella, entrare armati sembra impossibile.

Il Comune di Milano invece è già meno controllato: i vigili di guardia alla porta chiedono sempre il motivo per il quale una persona vorrebbe entrare, ma superarli non è impossibile. Si può affermare di essere un consigliere di zona o di voler partecipare a una delle iniziative organizzate nelle sale di Palazzo Marino e si passa. Da quel momento in poi sgattaiolare da una porta secondaria non è difficile e, salite le scale, si ha facile accesso agli uffici. Anche perché i poliziotti locali di guardia chiedono i motivi della visita, ma non i documenti. E c'è libertà di accesso con zaini o borse di tutte le dimensioni.

Tutta un'altra storia per l 'Agenzia delle Entrate : lì si può entrare anche con le bombe a mano senza che nessuno se ne accorga fino a quando è troppo tardi. La struttura di via della Moscova è molto permeabile: per girare liberamente per gli uffici dove potrebbero arrivare altri imprenditori sulla via del fallimento, o folli, è sufficiente entrare dove ci sono gli sportelli per il pubblico, proseguire per i bagni e da lì infilarsi nei corridoi. Si possono esplorare spazi e uffici, fotografare senza che nessuno chieda niente.

Regione Lombardia è invece blindata e da due giorni più di prima: a ogni accesso ci sono metal detector, che rilevano se si ha in tasca un mazzo di chiavi o qualcosa di più voluminoso come una pistola, e sempre due o tre agenti della All System, la stessa società che ha l'incarico di sorvegliare Expo e in parte il tribunale. Anzi dopo l'attacco al tribunale anche i collaboratori più stretti degli assessori sono costretti a mettere sotto i raggi x borse e zaini.

«Quando avevamo il pieno controllo del tribunale – racconta orgoglioso uno degli agenti – non passava nemmeno una forbicina: abbiamo beccato sia “Striscia la notizia” che Fabrizio Corona che cercò di passare con degli occhiali dotati di videocamera».

Poi, a causa della crisi, la situazione è cambiata: i tagli hanno colpito tutti i servizi gestiti dal Comune, come i controlli esterni del Palazzaccio e degli altri uffici giudiziari. La delibera che ha stabilito la decurtazione delle spese, in totale l'Amministrazione ha risparmiato 3 milioni di euro in tre anni, è del 2010: «La nuova modalità di svolgimento del servizio, attraverso il ricorso all'utilizzo di guardie non armate in affiancamento a guardie armate nonché in ragione delle nuove tecnologie previste, consente di ridurre sensibilmente i costi del futuro servizio senza per questo abbassarne il livello qualitativo – scrivevano i responsabili del documento – i differenti costi medi orari da porsi a base d'asta, per tipologia di guardia, comparati con gli attuali costi del servizio in essere, anche decurtati dei nuovi sconti conseguiti in fase di prosecuzione del servizio, evidenziano un risparmio complessivo presunto nel triennio contrattuale di euro 2,8 milioni Iva esclusa».

«Il servizio in essere è stato affidato in virtù di una gara del 2010, dove la giunta di allora insieme alla condivisione della Procura generale decide di passare alla guardiania mista - puntualizza l'assessore Carmela Rozza – dopo alcuni ricorsi il servizio viene affidato nel 2012, nello stesso tempo il Comune di Milano e l'Anci nel marzo 2014 hanno fatto notare al governo che i trasferimenti ai comuni per gli uffici giudiziari si erano ridotti molto e quindi dal 2011 al 2013 il debito accumulato dal governo verso le Amministrazioni locali era di 700mila euro, per questo con la legge di Stabilità si decide che alcuni servizi come quello di guardiania torneranno in capo al ministero da settembre 2015; intanto per coprire il periodo è stato disposto un prolungamento del servizio attuale fino a quella data perché non avevamo i tempi per indire una nuova gara».

Commenti