Il Gip di Monza Claudio Tranquillo ha convalidato il fermo ma ha disposto la scarcerazione di Zef Lleshi, albanese di 30 anni, accusato di aver buttato dal nono piano la moglie Silvana Hyseni, 31 anni. Evidentemente ha ritenuto che gli indizi per il fermo, non erano sufficienti per determinare anche la permanenza in carcere dell'uomo.
Lleshi infatti fu trovato domenica pomeriggio al nono piano della sua abitazione di via Einaudi 9 a Cologno Monzese, con gli abiti in disordine, graffi sul volto e sulle spalle, mentre sull'asfalto giaceva il corpo senza vita della moglie. I due erano da tempo in forte dissidio, litigi continui, anche violenti, come hanno riferito la madre e un'amica della vittima. La donna rimproverava al marito di aver un'amante in Albania e nelle scorse settimane sarebbe anche tornata in Patria per «riprenderlo».
Domenica verso le 15 dunque l'ennesimo litigio concluso con il tragico volto dalla finestra. L'uomo chiama i carabinieri dicendo che Silvana si era buttata ma le condizioni della casa, mobili rovesciati, stoviglie rotte, tende strappate, lasciano pensare a una violenta colluttazione. Inoltre in merito ai graffi sul corpo, l'albanese fornisce due spiegazioni diverse. «Me li ha fatti lei, mentre cercavo di fermarla. No me li sono fatti sulla recinzione che ho scavalcato per raggiungerla e verificare fosse ancora viva». Contraddizioni che, secondo il suo difensore, erano determinate dallo choc per aver visto la moglie buttarsi nel vuoto.
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