Cronaca locale

Droga e vetture di lusso Finisce in manette un nipote dei Papalia

Domenico Sergi, 32enne e figlio di un boss è parente dei mafiosi originari di Platì

Droga e vetture di lusso Finisce in manette  un nipote dei Papalia

Al momento della cattura, ieri mattina, aveva con sé cinque chili di hashish e una pistola semiautomatica, una Tanfoglio 9X21 con 17 cartucce e due caricatori, rubata due anni fa nella casa di un collezionista di armi che fa l'agente della polizia localein provincia di Bergamo. Fino a quel momento, però, il 32enne Domenico Sergi, nonostante i suoi natali, era un uomo senza macchia, incensurato. Per capire di chi si tratta è necessario parlare di altri, in questo caso dei suoi più «illustri» parenti, peraltro davvero stretti. Il nuovo colpo assestato dalle forze dell'ordine in Lombardia al clan calabrese dei Papalia con l'arresto di ieri mattina a Buccinasco del giovane Sergi assume infatti l'importanza che merita solo se l'uomo in questione viene collegato al padre e allo zio. Domenico è figlio del 62enne Francesco detto Cicciu Mbilli, condannato all'ergastolo ad Oristano per numerosi sequestri e cinque omicidi ed è nipote del boss Antonio Papalia (fratello del più noto Rocco) detto Ntoni Carciutu, condannato a 3 ergastoli e 79 anni di carcere che sconta a Padova. Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Cecilia Vassena della Dda (Direzione distrettuale antimafia), sono partite da un giro di auto rubate e dalla droga, che resta la prima entrata dei boss. L'inchiesta inizia infatti quando la polizia ha infatti individuato uno spacciatore in via Cilea, in zona Bonola, considerata una delle piazze di spaccio rifornite dai Sergi.

Dopo una serie di perquisizioni a Corsico, le indagini approdano fino alla carrozzeria gestita a Buccinasco da Domenico Sergi insieme alla sorella Anna, per ora indagata a piede libero. Nell'officina gli agenti hanno trovato molte auto di lusso con targa tedesca e pezzi di ricambio, che farebbero risalire a un'attività di riciclaggio di cui si occupa la famiglia: l'ipotesi è che i mezzi, presi a noleggio, oppure frutto di furto, truffa assicurativa e finti incidenti, vengano rivenduti all'estero. La procura distrettuale indaga in particolare su presunti reati di riciclaggio di automobili di pregio in Germania, paese dove i Sergi avrebbero contatti piuttosto solidi.

Sotto casa del capostipite dei Sergi, in una zona residenziale di villette in cui si trovavano Anna Sergi e sua madre, anche una Maserati del valore di 100mila euro, la cui scomparsa era stata denunciata da una società di autonoleggio: secondo la Mobile l'auto era stata presa da un prestanome e poi fatta sparire, con tanto di targa riciclata.

L'ndrina dei Sergi, esattamente come quella dei Papalia, è originaria di Platì, nel reggino e ha avuto notorietà in particolare per aver organizzato il rapimento dell'allora 19enne Cesare Casella, uno dei più lunghi sequestri di persona a scopo di estorsione mai avvenuti in Italia, durato dal gennaio 1988 al gennaio 1990. I Sergi hanno sempre operato nella zona sud di Milano in collaborazione con i Marando e, appunto, con i Papalia con i quali si occupano del traffico di droga. Famoso l'incontro tra i Sergi e i Papalia per il controllo dell'eroina, svoltosi in uno scantinato di via Lamarmora, a Buccinasco, una sorta di meeting che portò a un accordo ed evitò la faida tra i due clan.

I Sergi gestivano allora almeno 100 chili di cocaina alla settimana, e il loro ufficio erano il bar Trevi di Buccinasco e il distributore Esso in via Milano a Corsico, gestito dalla famiglia Moscardi .

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