Cronaca locale

Due satelliti e 800 militari per garantire sicurezza

Il comando centrale è allestito alla caserma Perrucchetti, sempre in contatto con le pattuglie

Michelangelo Bonessa

Una presenza il più discreta e sorridente possibile. Lo sforzo degli 800 militari impegnati nell'operazione Strade Sicure sul territorio milanese è di garantire la sicurezza della città interpretando il messaggio di Papa Francesco. Un pontefice che assomiglia più a una rockstar con il perenne sorriso accogliente di un amico - già al mattino di giovedì si contavano 70mila prenotazioni per la visita papale a San Siro - che a un austero sacerdote. Allo stesso modo tentano di porsi i militari dislocati in una settantina di punti strategici della città: discreti e disponibili per la cittadinanza.

Il comando di piazza è affidato al reggimento Trasmissioni, l'ultimo con sede a Milano, della caserma Perrucchetti. In un edificio del piazzale è situata anche la centrale operativa: qui una decina di militari, divisi nei gruppi che ricevono le segnalazioni e quelli che le elaborano, tiene i contatti con le pattuglie e, in collaborazione con la questura, smista i soldati sui vari servizi. Nel piazzale su cui passano i circa 200 mezzi a disposizione dei reparti di Strade Sicure svettano due troposcatter, mega antenne che sfruttano la ionosfera: «In sostanza è la versione economica dei satelliti - spiega un ufficiale - usiamo frequenze diverse che rimbalzano sugli strati superiori dell'atmosfera e a seconda dell'inclinazione permettono di indirizzare il segnale».

Solo due strumenti meccanici, a cui però si aggiungono quelli di altro tipo che servono per l'addestramento all'attività in ambiente urbano. Un esempio sono le lezioni di diritto, sulle regole di ingaggio o il Metodo di Combattimento Militare: è la versione moderna e in salsa italiana del più noto Krav Maga. Nel 2012 un team di sportivi delle forze armate ha sintetizzato una serie di metodi di combattimento a mani nude proprio per affrontare situazioni in contesti urbani. Mosse che permettono di neutralizzare con relativa facilità gli assalitori e il metodo sviluppato in particolare dalla brigata Folgore viene insegnato anche ai celebri Marines americani.

Prima però ai soldati italiani in servizio nelle città e suddivisi in 6 «complessi» o aree di competenza. Gli stessi militari che nei primi mesi dell'anno a Milano hanno totalizzato 10.400 pattugliamenti mobili e 6mila nelle postazioni fisse; 19 arresti, 3 denunce, 10 fermi, 780 persone e 150 mezzi controllati, oltre al sequestro di una pistola Magnum 357 e 80 grammi di droghe.

Le divise sono in sostanza un argine alla piccola criminalità, ma servono anche come successo in questi giorni a ritrovare una figlia scappata di casa.

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