Cronaca locale

E l'avvocato di sinistra si schiera: gli danno 6 mesi e una medaglia

Mazzali: si dice che ha agito per «motivi di valore sociale»

É avvocato nella vita (non di Sala in questo processo, quindi non è parte in causa) e delegato alle periferie del sindaco. Mirko Mazzali (nella foto), esponente di Milano Progressista, non ha dubbi e su Facebook si schiera contro i giudici che hanno condannato a 6 mesi l'ex commissario Expo. «Non sarà la prima sentenza che non mi trova d'accordo, con il mestiere che faccio capita spesso - premette -. Le sentenze con le dovute maniere si possono ovviamente commentare, meglio se dopo che si è letta la motivazione e si possono criticare. Quello che non si può fare è quello che ha fatto il ministro dell'Interno Matteo Salvini l'altro giorno (si riferisce alla non convalida dell'arresto della capitana della Sea Watch3 Carola Rachete, ndr.) diffamando i giudici. Poi si impugnano se non si è d'accordo e altri giudici decidono». Fatta questa lunga premessa, Mazzali sottolinea che «i giudici hanno ritenuto che quello di Sala fosse reato, ma dall'entità della pena, convertita in pena pecuniaria e dalla contestazione, mi pare si possa dire che non fosse così grave. Questo quello che al momento si può dire. Per me nulla cambia. Beppe Sala è un ottimo Sindaco e sono contento di dargli una mano a cercare di cambiare la città». E se la prende anticipatamente con i «garantisti ad intermittenza, che chiederanno dimissioni o altro, oggi sarà la loro giornata ma a me fanno tenerezza». La stranezza secondo l'avvocato Mazzali è che «i giudici hanno condannato Sala ma contemporaneamente gli hanno dato una medaglia. Non sono impazzito. Ascoltando la sentenza mi sono accorto che gli hanno dato l'attenuante di cui all'articolo 62 n. 1: avere agito per motivi di particolare valore morale e sociale». In altre parole «ha commesso un reato ma l'ha fatto con una motivazione nobile, che, leggeremo la motivazione, ma immagino sarà stata quella di salvare Expo». Insomma puntualizza Mazzali «sarà stato condannato e non ci piove, ma come amministratore ne esce assolto, se non lodato. Ha fatto, dicono i giudici un reato, per un motivo nobile, anzi di particolare valore morale e sociale. Come ho scritto prima per me non cambiava nulla, adesso a maggior ragione». E definisce «manettari della peggior specie» i 5 Stelle che invocano le dimissioni. Anche il presidente della Commissione Antimafia David Gentili (Milano Progressista) attacca la Procura generale: «Sarà soddisfatta, giustizia è fatta! Il reato normalmente produce dei danni collettivi o personali. Il gravissimo reato di Sala per il quale la Procura Generale aveva avocato a sé le indagini non si capisce chi abbia danneggiato, o chi avrebbe potuto danneggiare. Sono molto perplesso. Un falso innocuo senza vittime».

ChiCa

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