Cronaca locale

E Milano festeggia i 50 anni di Diabolik

Siamo nel 1962, a Milano in via Boccaccio 32: le sorelle Angela e Luciana Giussani inventano Diabolik ed Eva Kant due personaggi a fumetti che ancora oggi sono perfettamente al passo coi tempi. Fidanzati, non sposati e conviventi, i due hanno una relazione basata sui sotterfugi e i furti che continuamente organizzano, quasi sempre con successo. Il primo numero di Diabolik esce senza il nome completo delle due ideatrici del fumetto perché, in una Milano ancora perbenista e moralista, il fatto che due donne osassero pensare a un criminale così moderno e ben delineato caratterialmente, poteva essere ritenuto scandaloso.
É la stessa Milano che, nel 2012, celebra i 50 anni del suo eroe criminale e della sua amata Eva Kant con la mostra «Cinquant'anni vissuti diabolicamente», che resterà aperta fino al 21 novembre al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci nel Padiglione Olona (via Olona 6). Tecnologia, innovazione e creatività sono caratteristiche da sempre presenti nelle avventure del «Re del Terrore», ecco perché è il Museo della Scienza ad accogliere la mostra sul genio-criminale. Ventidue teche divise per temi contengono scritti, tavole, oggetti e memorabilia che permettono di approfondire le diverse sfumature del personaggio Diabolik: trionfa nella prima sala la bellissima Jaguar E-type coupè del '61, che da sempre lo accompagna e che è stata restaurata appositamente per l'occasione. Oltre ai monitor che mostrano filmati d'epoca, computer touch screen su cui si può sfogliare il primo numero del 1962, e immagini del trailer del film «Diabolik» girato nel 1968 da Mario Bava, sono presenti numerose tavole originali e pagine di sceneggiatura direttamente uscite dalla macchina da scrivere delle sorelle Giussani. Ancora oggi in via Boccaccio 32 si riuniscono sceneggiatori e disegnatori per continuare a dare vita alle storie di Diabolik. «Siamo a circa 800 episodi - dice Mario Gomboli, direttore generale di Astorina-, insieme a Tex Willer e Dylan Dog, Diabolik è il fumetto più letto in Italia. La sua forza sta nel fatto che è una figura ben delineata, completa: Diabolik ruba per sfida, non per crudeltà. Se lasciassimo una finestra aperta e sul tavolo un sacchetto di diamanti, lui vedendoli non li toccherebbe. Troppo facile». E poi le maschere… «Certo, fanno parte del suo metodo: sono un escamotage, lo rendono sempre irriconoscibile.

Chissà, potrebbe aggirarsi anche per la mostra…».

Commenti