Cronaca locale

Epatite all'asilo: due bimbi ricoverati

I piccoli sono in cura alla clinica De Marchi e al San Paolo. La maestra contagiata ad aprile

Epatite all'asilo: due bimbi ricoverati

Tre casi di epatite A in città. Si tratta di due bambini delle scuola materna di via Brunacci (zona Navigli ) e di un'educatrice che lavora nella scuola dell'infanzia. L'episodio risale a martedì, ma il caso è emerso solo ieri. Da oggi infatti l'Ats città di Milano ha predisposto la profilassi vaccinale gratuita per 130 persone: tutti i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia e il personale.

Martedì il primo bimbo è arrivato al pronto soccorso della clinica De Marchi, che vanta un centro di infettivologia pediatrica, disidratato ma in buone condizioni, tanto che poche ore dopo è stato trasferito in reparto. È in isolamento dal momento che è ancora infettivo. Il ricovero - fanno sapere dall'ospedale Policlinico - è stato eseguito in via precauzionale, dal momento che era disidratato. Diverso invece il caso dell'altro bambino proveniente dalla stesso asilo, che è arrivato al reparto di pediatria dell'ospedale San paolo mercoledì. Si tratta di un maschietto di 5 anni e mezzo, per cui la diagnosi di epatite A è stata confermata. Il piccolo paziente - fanno sapere dall'asst Santi Carlo e Paolo, infatti, presenta l'ittero e ha le transaminasi alte. Il piccolo, ricoverato in stato di disidratazione (l'epatite A dà febbre, vomito, diarrea e debolezza) è già stato sottoposto al trattamento antivirale. Ci vorrà per lui almeno una settimana prima di poter essere dimesso. Al momento sembra che i genitori non siano stati infettati. Diverso il caso della maestra che ha contratto il virus a fine aprile, ma non risulta ricoverata, stando alle informazioni fornite dalla Ats, l'Agenzia di tutela della salute di Milano

Da domani quindi l'ambulatorio di via Boifava sarà a disposizione per la profilassi. Dei tre tipi di Epatite, A, B e C, un'infezione del fegato da virus HAV, la A risulta essere la meno pericolosa, soprattutto se presa in tempo. La malattia è dovuta al mancato rispetto di norme igieniche, con conseguente contaminazione fecale di cibi ed acqua. Le cause più comuni di trasmissione sono la scarsa igiene personale, il contatto oro fecale, mangiare pesce crudo o poco cotto - tipici sono i casi di infezioni da frutti di mare durante l'estate - rapporti sessuali non protetti o scambio di siringhe infette.

La causa più probabile, trattandosi di bambini, è il contatto mani sporche - bocca, ma l'infezione potrebbe essere stata contratta nei bagni della scuola.

La profilassi, fortemente consigliata dall'Ats, dovrebbe funzionare come terapia sugli altri bambini e sul personale che non mostrano i sintomi del contagio: il vaccino attivando gli anticorpi dovrebbe permettere al fisico dei piccoli di reagire e debellare il virus autonomamente.

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