Cronaca locale

Eutanasia e "stanze del buco": le firme inguaiano la sinistra

Saranno presentate in Consiglio le quattro proposte "ultra laiche" promosse dai Radicali (e non solo). Una grana per la maggioranza

Nuovi guai in vista per il sindaco Giuliano Pisapia: prostituzione regolamentata con tanto di orari, la task force contro la discriminazione, un registro per il testamento biologico e le sale «salvavita», le famigerate stanze del buco dove consentire ai tossicodipendenti di assumere droghe legalmente e sotto controllo medico. Niente registro delle coppie di fatto, solo perché a votarlo ci ha già pensato il consiglio comunale. La marcia per «una Milano più laica» del centrosinistra che appoggia Pisapia è proseguita ieri con il comitato «Milano Radicalmente Nuova» che ha consegnato in via Messina 31mila firme per promuovere la proposta di quattro delibere di iniziativa popolare. Anima dell'operazione il consigliere radicale Marco Cappato che ha presentato un lavoro di quattro mesi e una spesa di 8mila euro autofinanziati da firmatari e associazioni, un centinaio di volontari per i gazebo e 12 autenticatori. Ma alla consegna dei faldoni c'era tutto l'arcobaleno con rappresentanti del Pd come il consigliere provinciale Diana De Marchi, di Sel, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Lista Bonino-Pannella. Assenti, ovviamente, i cattolici che in questa maggioranza sembrano stare sempre più stretti.
«Consegniamo la maggior parte delle firme - ha spiegato Cappato -, ma per prudenza la raccolta continuerà fino a venerdì alle 12 nella sede del Comune in via Larga». Aggiungendo che questo è un passaggio «perché Milano possa distinguersi come città laica ed europea». Ora, dopo il deposito e il controllo delle firme, i garanti hanno a disposizione un mese per stabilire se i quesiti siano conformi alle regole e poi sessanta giorni al consiglio comunale per metterli all'ordine del giorno. «La nostra - le parole del consigliere di Sel Luca Gibilini - è la domanda di una città più laica». E per questo «non vediamo l'ora che arrivi il dibattito in consiglio, ci sarà da divertirsi a coinvolgere tutta la città». Così come è successo quando grandissima eco mediatica, ben più che risultati concreti, ha portato la discussione sul registro delle coppie di fatto. E ora il comitato promotore conta di riuscire a discutere e votare già entro l'anno anche queste quattro nuove delibere che coinvolgono temi etici di grande spessore. E non si capisce come sarà possibile per i cattolici piegare ancora una volta il capo di fronte a simili proposte.
Per Cappato l'istituzione di sale da iniezione per chi si droga è un sistema per evitare il rischio di overdose, il contagio dell'Aids e di abbandonare i tossicodipendenti in mano alle mafie. E per questo sostiene che il controllo sia già attivo in tante città europee «governate anche dalla destra» e promette a Milano l'organizzazione di un «appuntamento internazionale» sull'argomento. A guardar le cifre, la proposta per cui sono state raccolte più firme (5.300 di residenti milanesi e altre 900 da domiciliati, lavoratori o studenti) è quella della struttura antidiscriminazione, quelle che hanno avuto meno successo, ha spiegato il radicale Lorenzo Lipparini, sono state quelle sulle narcosale e la regolamentazione della prostituzione ferme a 5.

100 firme di residenti.

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