Cronaca locale

Per Expo torna l'acqua nei Navigli

La riqualificazione prevista per fine mese sforerà di pochi giorni. Un piano da 16 milioni

È uno degli interventi programmati per Expo 2015, ma è anche uno dei pochi che arriverà in orario. Anzi, per certi tratti pure in anticipo. La riqualificazione delle sponde dei navigli è stata prevista per fine mese e sforerà di pochi giorni. Almeno per le arti principali sarà tutto pronto per le prime settimane di aprile, tanto è vero che il Comune di Milano sta già provando a organizzarsi per un evento di inaugurazione direttamente sull'acqua. Sull'operazione si incrociano fondi e competenze, Regione Lombardia, Comuni lombardi, associazioni e chiunque altro, ma ciononostante sembra proprio che si arriverà al termine in tempo.

Oltre al naviglio Grande infatti un altro dei progetti di riqualificazione dei canali milanesi prevede il restyling della Darsena, anche se quest'ultima è in mano a Expo spa e a Palazzo Marino e non al Consorzio Est Ticino Villoresi che si cura dei canali, e tutto dovrebbe essere inaugurabile al massimo il 15 aprile. Le indagini della Procura, i ricorsi e controricorsi che hanno flagellato tutte le opere connesse all'esposizione universale non sembrano aver fermato il progetto. Piano che tra la parte dei canali in città e nei comuni vicini prevede una spesa di 16 milioni di euro per l'«Anello verde-azzurro» che si inquadra nel programma delle vie d'acqua per Expo. Per adesso la prima parte dei lavori sembra essere in tempo, anzi, a sentire i direttori dei lavori e gli operai, sono lievemente in anticipo rispetto ai tempi previsti. Tanto è vero che il primo tratto, quello che parte dalla Darsena, è già concluso. Sulle sponde restano solo gli avanzi del cantiere. Ma si tratta soltanto di una piccola parte dei lavori previsti: «Nel complesso si tratta di 49 interventi distribuiti nel tratto di naviglio dal comune di Robecchetto con Induno al Comune di Corsico – spiegano dal Consorzio Est Ticino Villoresi, che coordina le operazioni – in particolare, per quanto riguarda il naviglio Grande, il progetto è finalizzato alla salvaguardia della stabilità delle sponde, in più punti ammalorate o pericolanti, attraverso l'attuazione di interventi rispettosi dell'originarietà delle murature e del carattere storico dei manufatti, ed a risolvere i residui problemi di continuità del percorso fruitivo lungo l'alzaia». Mentre sul naviglio principale i lavori procedono spediti, sul Pavese invece sono in buona parte già conclusi. È giunto a compimento lo scorso gennaio un intervento consortile «riguardante tratti nei comuni di Assago, Rozzano, Zibido San Giacomo, Casarile e Pavia, del valore di oltre 650mila euro – specificano dal consorzio – finanziato per 393mila euro con fondi comunitari e per 262mila euro da Regione Lombardia».

E non sono i soli soldi investiti dall'ente guidato da Roberto Maroni: «Lo scorso novembre – precisano dal Consorzio – Regione Lombardia ha messo a disposizione 6 milioni di euro per la messa in sicurezza dei navigli, tra cui il naviglio Grande e il Pavese.

Per quanto riguarda il primo sono stati già attivati un primo lotto a Cuggiono e un secondo a Boffalora, Magenta, Robecco sul Naviglio e Albairate, mentre sul Pavese, grazie a quest'ultimo finanziamento, sono stati avviati dei lavori di somma urgenza».

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