Cronaca locale

Expo trasforma le edicole: nascono i giornalai-ciceroni

La crisi dei giornali, la concorrenza web, la situazione economica generale. Tutto insieme ha costretto sempre più edicolanti in questi anni a chiudere «bottega». O a inventarsi qualche rimedio per sopravvivere. Dopo parecchi annunci in questi anni, ieri la giunta ha finalmente dato il via al progetto di trasformare le edicole in Infopoint per Expo 2015. Diventeranno punti di informazione e accoglienza per i turisti in arrivo da tutto il mondo, distribuiranno mappe, e potranno affiancare alla vendita di riviste e quotidiani quella dei gadget con il logo Milano. Ricevendo ovviamente una percentuale dal gestore del marchio. L'esperimento parte la prossima settimana, in occasione del Salone del Mobile, con tre edicole in stazioni strategiche della metropolitana (Cairoli, Cadorna e Lima) e due chioschi in superficie, in via Col di Lana angolo Pietro Custodi e in piazzale Baracca. Primo atto. Poi si prosegue con la formazione, anche linguistica, dei giornali per arrivare con il maggior numero di edicole-bazar per il taglio del nastro. «Con questa iniziativa sperimentale – spiega il senso l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso (nella foto) - aiutiamo un settore in crisi. Aiutiamo le edicole a trasformarsi in una rete di infopoint in città, grazie alla loro diffusione capillare sul territorio e alla vicinanza strategica ai maggiori punti di interesse artistico, culturale e storico della città». Il primo passaggio sono le linee di indirizzo della convenzione con le associazioni e i sindacati di categoria approvata ieri in giunta, dopo la firma non ci sarà un minuto da perdere perchè mancano appena 391 giorni a Expo. E rientra nel progetto anche un nuovo look per i chioschi. «Punteremo sulla valorizzazione estetica e urbanistica delle edicole - anticipa l'assessore -, con l'opportunità di armonizzare le strutture attraverso la grafica del Brand Milano, anche per consentire ai turisti e agli stessi cittadini di identificarle più facilmente sul territorio». E di acquistare (ovviamente) più prodotti col logo Milano, su cui Palazzo Marino introita le royalties: peluche, maglie, tazze, penne, panettoni, la collezione e già ampia e il settore Marketing si inventerà altri souvenir in vista dell'Esposizione.
Proprietari e gestori potranno inserire inoltre nel palinsesto pubblicitario degli impianti in dotazione (ad esempio schermi o monitor su cui «girano» normalmente le prime pagine delle riviste) anche pubblicità per conto terzi e informazioni istituzionali o di carattere generale. Un'altra fonte di entrata per il settore. A chi aderisce il test spiega D'Alfonso «il Comune offrirà un'adeguata formazione linguistica e culturale, per rispondere in modo adeguato ed efficiente alle richieste dei visitatori». Innanzitutto corsi di inglese e qualche indicazione e percorso collegato ai monumenti principali.

Non solo edicolanti ma «ciceroni».

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