Cronaca locale

Farmaco vietato dal ministero, ma arriva l'ok del tribunale

Per dieci anni ha assunto un farmaco che le ha consentito di tenere sotto controllo il diabete, ma a gennaio ha dovuto interrompere la cura perché il Ministero della Salute ha vietato la terapia. Ma ieri il Tribunale ha stabilito che la donna - 82 anni - può ricominciare ad assumere il medicinale.
Il ricorso era stato presentato dal dottor Matias Christian Zohoungbobo, assistito dall'avvocato Giovanni Reho, per conto di Anna M., contro il Ministero della Salute e l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. La donna, che a causa dei valori di glicemia, trigliceridi e colesterolo molto al di sopra della media era stata anche vittima di un infarto, aveva cominciato ad assumere il medicinale preparato in farmacia nel 2000, dopo essere entrata in contatto col dottor Zohoungbobo, e traendone benefici immediati, con l'interruzione delle iniezioni di insulina. A gennaio di quest'anno, il medico si è però rifiutato di prescriverle nuovamente il farmaco, spiegandole che il Ministero aveva vietato un principio presente nel composto «Math 80» e un altro principio lo aveva classificato come «stupefacente».
Ma la mancata assunzione del preparato ha comportato, si legge nel ricorso, «effetti destabilizzanti gravissimi con un aumento vertiginoso della glicemia che ha raggiunto un valore due volte e mezzo superiore del normale. L'ultima chance, dunque, era passare dal tribunale.

Ora, il giudice Cesare De Sapia «autorizza Zohoungbobo a somministrare la terapia per la cura del diabete», spiegando che «nel provvedimento adottato dal Ministero sia stata valutata la specifica incidenza della terapia in questione per la cura del diabete, in un soggetto cui la terapia è stata praticata per anni senza danni e anzi con benefici evidenti».

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