Cronaca locale

Dai rave agli abusivi, la città "dimenticata"

Altro che grigliate: veri eventi, partecipati e indisturbati al Parco Lambro. Un consigliere di Zona si intrufola e documenta tutto

Dai rave agli abusivi, la città "dimenticata"

Altro che grigliate. Nelle notti fuori controllo del Parco Lambro, quel delirio di abusivismo è possente, e organizzato fino ai minimi dettagli. Palchi, generatori di corrente, chioschi per bevande, traffici di vario genere, tutto è pianificato - forse in qualche chat - e tutto è celebrato nella più totale impunità, rigorosamente in spregio a ogni regola. Non si tratta di ragazzate - se mai lo sono state - non sono (più) gli eccessi di pochi balordi, quelli che vengono allestiti nel parco - ogni fine settimana per mesi e mesi - sono ormai eventi veri e propri e partecipati da migliaia di persone, eventi totalmente illegali e tuttavia indisturbati. «Poi magari vengono multate poche famiglie che si azzardano a festeggiare un compleanno» commenta Marco Cagnolati, capogruppo di Forza Italia nel Municipio 3, recordman di preferenze in Zona, da anni impegnato nella difesa dei residenti, tormentati da questa illegalità molesta.

Dopo l'ennesima denuncia inascoltata, stavolta Cagnolati si è intrufolato nel «rave», che è iniziato alle 19 circa di sabato. Vestito per l'occasione, in «incognita», è arrivato alle 5 e 30 del mattino ed è rimasto fino alla fine, fino alle 7, documentando una realtà sorprendente perfino per chi questo caos lo subisce e lo vede crescere, anno dopo anno.

Marco Cagnolati

«Arrivano con furgoni e auto, le targhe più o meno sono sempre quelle - racconta Cagnolati - e cominciano a scaricare tutto. Due o più consolle, generatori, cavi elettrici, illuminazione, tavoli, sedie, chioschetti per vendere di tutto, borse piene di ghiaccio e bevande. Hanno montato due palchi, due location con musica diversa, per andare incontro ai vari gusti».

Fuochi, impianti, musica assordante che si sente a chilometri di distanza, droghe, rapporti sessuali consumati ai lati dei vialetti. Quella descritta dal consigliere di zona è una situazione di caos, degrado, disturbo della quiete pubblica e anche potenziale pericolo. Un caos organizzato. Un quadro scandaloso comunque, soprattutto se si considera la mole di adempimenti, controlli e tributi che deve rispettare ogni normale evento «ufficiale».

Due settimane fa, era stato l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato a intervenire, in occasione del bando per la gestione delle cascine nel parco. «Il Comune si occupi della grave situazione di sicurezza in cui versa il Parco Lambro, ricettacolo di malviventi, spacciatori e, di domenica, venditori abusivi, nonché sede di rave illegali» aveva ammonito.

«In quel posto, non si potrebbero accendere fuochi, non si possono appoggiare i tavoli, non si può fare praticamente niente di ciò che viene fatto. Per me, è associazione a delinquere. Eppure questa cosa si ripete, senza che nessuno intervenga. L'assessore Granelli aveva promesso che la Polizia locale sarebbe intervenuta, ma non la manda, o la manda di giorno. E pensare che basterebbe poco, basterebbe una pattuglia ai principali ingressi del Parco».

Basterebbe fare quello che ha fatto lui: interessarsi dei problemi ed esserci.

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