Cronaca locale

Un festival sull'identità per capire il progresso

Incontri su valori e innovazione. Tra gli ospiti il ministro Martina e l'astronauta Usa Aldrin

Viviana Persiani

Come si sta evolvendo il concetto di Identità, alla luce dei nuovi valori sociali, del progresso tecnologico, ma anche in relazione alle scoperte scientifiche?

La quinta edizione del «Wired Next Fest», il più grande evento italiano dedicato alla cultura dell'innovazione, in scena, a Milano, dal 26 al 28 maggio, ai Giardini Indro Montanelli, ma anche nella Wired House costruita all'interno del Parco, negli spazi del Museo Civico di Storia Naturale e al Planetario, sarà l'occasione per seguire l'evoluzione del tema del Festival, ovvero l'Identità. Esiste sempre il bisogno di identificazione, argomento molto dibattuto e sul quale Wired ci riflette sviluppando un confronto. «Tutti questi cambiamenti - come afferma Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia - ci impongono la domanda: chi siamo davvero?». Grazie al patrocinio del Comune e col sostegno dell'Assessorato alle Politiche per il Lavoro, il Festival di Wired si svilupperà seguendo un percorso all'interno di luoghi dove il futuro, l'innovazione e la creatività festeggeranno il loro incontro.

Se nei Giardini Indro Montanelli si potranno fare esperienze di nuove tecnologie provando, ad esempio, a realizzare concretamente l'idea di un disegno con la digital fabrication e avere esperienze con un simulatore di volo, i due palchi della Wired House (lo Human Stage e il Cyborg Stage) ospiteranno relatori di tutto il mondo. Interessante l'incontro con Antoine Bordes sugli obiettivi che sta perseguendo Facebook nel campo della I.A., ma anche da non perdere Emmanuel Mogenet, direttore di Google Research Europe di Zurigo, il centro di ricerca Google su A.I. e Machine Learning.

Questi sono solo alcuni degli appuntamenti fissati per il 26, giornata dedicata all'Intelligenza Artificiale, nella quale interverrà Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, per raccontare di come le tecnologie legate all'intelligenza artificiale possano aiutare la filiera agroalimentare ad affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici e dall'aumento demografico. E al Planetario? Non solo conferenze scientifiche, visto che sabato e domenica, anche i bimbi, assistendo a spettacoli a loro destinati, potranno scoprire pianeti e nuovi mondi per comunicare. Spazio anche ad arte e creatività; sabato, alla Wired House, ad esempio, Gabriele Mainetti, regista di «Lo chiamavamo Jeeg Robot» interverrà portando la sua esperienza. Sul palco anche Sydney Sibilia che si confronterà sulla rinascita del cinema di genere italiano con Nino Frassica e Maccio Capatonda. Anche la grande musica di Max Gazzé e dei Planet Funk, sarà portavoce di un'evoluzione che corre e che aspetta la stesura dei successivi capitoli.

E, dulcis in fundo, Buzz Aldrin, il secondo astronauta ad aver messo piede sulla Luna.

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