Cronaca locale

Fi: "Ora serve il Centro per i rimpatri"

Dopo l'aggressione del militare, il capogruppo De Pasquale chiede misure urgenti

Fi: "Ora serve il Centro per i rimpatri"

«Ci chiediamo se sia questa l'idea di integrazione della sinistra milanese, impegnata in operazioni mediatiche ma lontana anni luce dall'impegno per la sicurezza che richiederebbe una grande città come Milano» ha scritto in una nota il capogruppo della Lega in Comune Alessandro Morelli dopo che ieri mattina il caporale scelto dell'esercito Matteo Toia, un militare dell'operazione Strade sicure, è stato aggredito e ferito davanti alla Stazione Centrale da un uomo di origine yemenita che ha urlato «Allah akbar». Con lo stesso Morelli a ricordare che le aggressioni «sono all'ordine del giorno: a marzo un libico accoltellava a caso i passanti nella galleria, solo a luglio dei carabinieri furono feriti durante una rissa tra stranieri». Per la capogruppo di Forza Italia alla Camera Maristella Gelmini «la stazione Centrale, nonostante l'impegno generoso delle Forze dell'Ordine, è ancora una fucina di violenza e degrado». E per questo «serve la massima attenzione perché il degrado non diventi pericoloso radicalismo religioso. Il sindaco Sala batta un colpo: al Comune la responsabilità di restituire il quartiere, porta d'ingresso della città, alla civiltà». Duro anche l'intervento del capogruppo azzurro in Comune Fabrizio De Pasquale che condanna «un'aggressione che ribadisce l'insufficienza dei controlli in stazione, dove gli uomini ci sono ma non viene organizzata una sufficiente attività di controllo e identificazione delle centinaia di migranti che bivaccano. Dopo l'ennesima violenza, Fi domanda come sia possibile ancora discutere o ritardare la consegna del Centro per i rimpatri dove avviare tutti quei migranti che oltre a essere irregolari, versano in stato di instabilità mentale o manifestano atteggiamenti di pericolosità sociale». Per Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza di Fratelli d'Italia, «potrebbe trattarsi di un'aggressione terroristica di matrice islamica, come già era successo a maggio 2017 quando un italo-tunisino di 20 anni, che aveva postato sui social alcuni video inneggianti all'Isis ed era stato indagato per terrorismo internazionale, aveva accoltellato all'interno della Stazione due militari e un poliziotto. Mi auguro, che dopo aver scontato la pena, venga espulso». Ricordando che già col Decreto Minniti è prevista la possibilità di emanare un ordine di allontanamento nei confronti di chiunque ponga in essere condotte che impediscano l'accessibilità e la fruizione di infrastrutture (fisse e mobili) ferroviarie, aeroportuali marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Per il consigliere regionale Viviana Beccalossi «non si parli di incidente, di lupi solitari o gesto isolato. Sono fin troppi gli esempi di questi anni che dimostrano la presenza sul territorio di tanti, troppi pericolosi fanatici che agiscono nel nome dell'odio religioso e del disprezzo per la nostra cultura».

Vicinanza al militare aggredito, ma con una stoccata al centrodestra arriva dalla sinistra con la nota della segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani che esprime «solidarietà a Matteo Toia e ferma condanna per la vile aggressione commessa», aggiungendo l'auspicio che «adesso destra e Lega ci risparmino la solita retorica populista strumentalizzando l'aggressione al giovane militare che merita solo rispetto e un augurio di pronta guarigione».

Dal neo ministro della Difesa, il pd Lorenzo Guerini, un tweet con «gli auguri di pronta guarigione e la ferma condanna per il vile attacco: massimo rispetto per gli uomini e le donne delle #ForzeArmate che ogni giorno lavorano per la sicurezza di tutti».

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