Cronaca locale

Il Fidelio scalda il teatro per gli Amici della Scala

Alla «Prima delle prime», Barenboim fa un bilancio dei suoi dieci anni. Ieri musicologi e vip per i libri sul Piermarini

Il Fidelio scalda il teatro per gli Amici della Scala

Fermento in questi giorni. Del resto, per il teatro milanese - la Scala appunto - è una fase di grande intensità. Si riparte. Il 7 dicembre esordisce la nuova stagione, tra l'altro quest'anno più sostanziosa che mai, contrassegnata da un netto aumento del numero di nuove produzioni di opera (8) e balletto.

Dal 1° maggio, giorno in cui Riccardo Chailly dirigerà Turandot di Puccini per l'inaugurazione di Expo, la Scala resterà aperta ogni sera per sei mesi con una programmazione straordinaria che include 122 serate d'opera, 62 di balletto e 86 concerti.

Per il 7 dicembre, Daniel Barenboim, il direttore in carica (da gennaio è in arrivo Chailly), ha scelto l'opera Fidelio di Beethoven: assieme al Tristano di Wagner il titolo tedesco più conosciuto. Fidelio celebra la forza d'animo di Leonore, che assume le sembianze di uomo, diventando Fidelio, per introdursi nella prigione dove è detenuto ingiustamente il marito.

Lo libererà. E proprio la libertà è un altro tema di quest'opera centrata su una donna e illustrata da una regista donna, Deborah Warner. Fidelio è il frutto tormentato (riscritta tre volte) di Beethoven un musicista dal talento sinfonico, ma non del tutto incline alle voci come ci hanno confermato anche gli interpreti del Fidelio milanese. Di tutto questo parlerà Daniele Spini, musicologo che oggi inaugura il ciclo Prima delle Prime, la rassegna che è fiore all'occhiello dell'attività degli Amici della Scala.

Sempre in occasione della Prima, l'evento culturale di punta della città e non solo, gli Amici della Scala hanno presentato al Piermarini un libro dedicato a Lila De Nobili e quattro monografie, sempre curate da Vittoria Crespi Morbio, in omaggio all'attività scaligera di Lucio Fontana, Odette Nicoletti, Fabrizio Clerici, Margherita Palli.

Nomi, quello della pittrice, scenografa, costumista De Nobili (tra l'altro maestra della scenografa di Fidelio, Chloe Obolensky), che ieri ha richiamato personalità e pure icone della cultura milanese.

A partire da Carla Fracci, Luciana Savignano, Arnaldo Pomodoro, Oriella Dorella.

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