Cronaca locale

Figino a luci rosse L'appello dei residenti "Applicate il Daspo"

De Pasquale: «Potrebbe essere caso modello per tutte le zone di prostituzione cittadina»

Figino a luci rosse L'appello dei residenti "Applicate il Daspo"

Un disperato appello alle istituzioni, in particolare a Comune e Prefettura quello che lanciano gli abitanti di Figino, l'antico borgo rurale (si tratta di uno dei pochissimi casi di quartieri di Milano staccato dall'area edificata) che si estende alle spalle di via Novara. Anzi, ora Figino si è sdoppiato: da una parte l'antico borgo pressochè disabitato, ma che conserva per esempio ancora la sua chiesa, e il nuovo quartiere sorto intorno al Borgo Sostenibile un complesso di 323 appartamenti di housing sociale a basso impatto ambientale, che si sviluppa lungo via Rasario. I duemila abitanti di Figino si sono trovati stretti all'interno di un piccolo quartiere a luci rosse, cresciuto spontaneamente nell'indifferenza più generale. I viados che prima esercitavano lungo via Novara, sembra che abbiano scoperto il fascino delle strette stradine del borgo, pressochè deserte, per intrattenersi con i loro clienti. Ecco che i garage gli orti, i marciapiedi e le cascine abbandonate sono diventate le loro camere da letto a cielo aperto. Con buona pace dei residenti che si trovano a fare i conti con prostituzione sotto le loro finestre, davanti alla scuola e alla chiesa, con il degrado che ne consegue. Sporcizia, spazzatura, bisogni a ogni angolo ma anche porte di garage divelte, cancelletti degli orti forzati, strepiti e gridolini e paura. La convivenza ormai è fatta di minacce e tensioni. «Siamo invasi dai transessuali: si prostituiscono sotto le nostre finestre anche di giorno, davanti ai bambini, si accoppiano in ogni dove ed usano i garage per espletare i loro bisogn. Siamo esasperati. Abbiamo provato, in tutti i modi, a sensibilizzare gli organi preposti alla sicurezza, ma invano. Abbandonati ed esasperati dall'indifferenza delle istituzioni» gli abitanti hanno predisposto una raccolta firme che presenteranno al sindaco e al Prefetto e formato un comitato spontaneo «di disturbo pacifico dei transessuali» cui hanno partecipato il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti e l'assessore alle Politiche sociali del municipio Antonio Salinari.

E dire che la soluzione sarebbe a portata di mano: l'ordine di allontanamento appena approvato dal consiglio comunale. L'emendamento che chiedeva di inserire via Novara tra le «zone rosse» è stato bocciato. Secondo il capogruppo di Forza Italia Fabrizio de Pasquale ci sono tutti gli estremi per poterlo applicare e trasformare Figino nel «caso scuola» dei daspo urbani. Si tratta infatti di un quartiere di housing sociale che confina con un parco, non solo, la prostituzione avviene proprio davanti alla scuola e alla chiesa, anche di giorno. «Visto il degrado in cui è piombato il borgo periferico, pensiamo che si possa sperimentare il Daspo - spiega De Pasquale -. I cittadini e le forze dell'ordine hanno provato ad allontanare queste persone, ricevendo solo minacce. Siamo di fronte a un reiterato comportamento molesto che genera degrado e insicurezza per i cittadini.

Il Daspo potrebbe essere applicato proficuamente qui e in tutte le zone di prostituzione in città a partire da viale Abruzzi, piazzale Lagosta e via Ferrari».

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