Cronaca locale

«First man», la luna che il cinema non ha mostrato

Oscar per gli effetti speciali nell'ultima edizione del prestigioso premio americano, First man del giovane regista Damien Chazelle non è soltanto il film che rievoca lo sbarco sulla luna. Al centro di quella storica conquista stava un uomo, Neil Armstrong, e la sua vicenda umana. Un padre che aveva prematuramente perso la figlia ed era precipitato sotto il peso di quella sciagura. Un padre che ha cercato nell'universo e nello spazio quelle risposte che la terra non sapeva offrirgli. Un risvolto personale di quella missione epocale che «il primo uomo» ha consegnato alla sua biografia e poi al cinema.

«Mi ha stupito che, prima di me, nessuno abbia pensato a raccontare questa storia» ha rivelato Chazelle, nato ben sedici anni dopo quella serata che tenne il mondo incollato ai televisori. E adesso che la Universal ha messo sul mercato la versione home video del film in dvd, blu ray e 4K si potranno ammirare spettacoli ulteriori che il grande schermo non ha mostrato. Perché oltre alle due scene tagliate nel montaggio, tra cui colpisce l'appariscente sequenza dell'incendio della casa degli Armstrong, è foltissimo il materiale storico e d'archivio che costituisce un'assoluta rarità.

Il disco è ricchissimo di contenuti extra al confine tra il cinema, la storia e gli eventi di quel luglio 1969 quando «il piccolo passo per l'uomo ma grande passo per l'umanità» cambiò per sempre i destini globali. E per chi quella sera non era ancora nato l'apparato di First man è molto più che un semplice documento. Accanto alle immagini d'epoca che mostrano la discesa di Armstrong sul suolo lunare scorrono quelle di Ryan Gosling che è stato chiamato a riprodurre senza alcuna licenza creativa le movenze dell'astronauta. Non solo. Chazelle spiega la tecnica di ripresa di alcune scene come quelle in cui il protagonista sperimenta i prototipi della navicella schiantandosi al suolo.

Per chi non lo sapesse, Gosling non ha usato controfigure e l'unico modello a cui si è ispirato è stato proprio Armstrong. La testimonianza dei suoi figli, un viaggio all'interno della Nasa, le navicelle spaziali viste dall'interno arricchiscono una documentazione che ripropone anche voci - in lingua originale sottotitolata - e immagini in bianco e nero ormai reperibili soltanto nei più sofisticati e specializzati archivi.

Non solo un film, dunque. La sua genesi e i gli esperimenti per renderlo possibile. La nascita di un'idea che nessuno aveva avuto nonostante non fosse né insolita né originale.

Un tuffo nella fine di quegli anni Sessanta grazie alle riprese di Armstrong, immortalato mentre calpesta per primo il suolo lunare, anche allora introvabili perché al tempo le immagini in movimento ad uso domestico erano il futuro.

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