Cronaca locale

Flash mob in giallo e concerto prima del silenzio

I militanti del centrodestra sfilano con il colore simbolo, Sala chiude in piazza del Cannone

Stefano Parisi ha festeggiato in anticipo la chiusura della campagna elettorale. Ieri, serata con i supporter alla discoteca «Fabrique» di via Fantoli in zona Mecenate. Ad aprire le «danze» l'intervista di Mara Venier al candidato sindaco del centrodestra, poi sono saliti sul palco «I Legnanesi» per far sorridere il pubblico con le gag in milanese. Ma Parisi ha invitato i militanti e milanesi che «hanno voglia di cambiamento» - il requisito obbligartorio per partecipare - ad un flash mob #iocorropermilano che avrà inizio in via Dante 14, la sede del comitato elettorale, e si concluderà circa un'ora dopo a Palazzo Marino. Bisogna arrivare vestiti con qualcosa di giallo, il colore simbolo della campagna elettorale, «per portare un messaggio di cambiamento nelle vie cittadine». Tra i presenti la Gelmini, Toti, Ronzulli, La Russa e Albertini.

Quasi in contemporanea inizierà in piazza del Cannone il concerto-show organizzato da Beppe Sala per la chiusura della campagna. Sul palco si alterneranno artisti come Francesca Michielin, Nesli, Omar Pedrini, Max Pezzali, Filippo Solibello, Roberto Vecchioni & Morgan e il comico Enrico Bertolino. A seguire dj set con Goedi, Rocoe, Rollover, Uabos, Walking Shadow.

Ieri Sala ha giocato ancora sulle «figurine» ad effetto per colpire gli elettori indecisi. Prima un appello firmato da oltre duecento esponenti della cultura, dal jazzista Enrico Intra ai registi Gabriele Salvatores e Silvio Soldini al filosofo Giulio Giorello. Poi l'endorsement quasi scontato dello chef Davide Oldani, che è stato Ambassador Expo e ha aperto un ristorante sul sito del 2015 durante i sei mesi del grande evento. Infine, ha inviato un «elenco dei cattolici per Sala».Stefano Parisi ha ribadito invece di non voler giocare la carta delle star per convincere gli indecisi. Nè fare telefonata a casa degli elettori come il Pd che sta ricontattando uno ad uno chi è andato a votare alle primarie a febbraio. «Per esperienza, visto che sono stato amministratore delegato a Fastweb, posso dire di solito queste iniziative vengono vissute come un'intromissione nella vita personale, hanno l'effetto opposto a quello sperato» ha ammesso ieri partciepando a «L'Aria che tira» su La7. E ai vip sventolati dallo sfidante renziano ha risposto su facebook con il video della «gente normale» che lo sostiene. Oggi gli ultimi fuochi d'artificio. E a mezzanotte scatta il silenzio elettorale. Rien ne va plus.

ChiCa

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