Cronaca locale

Folla in centro per lo shopping. Ma prudenza e regole rispettate

Primo giorno di apertura dei negozi a Milano e tornano le code dei clienti. Non nel Quadrilatero dove mancano gli stranieri

Folla in centro per lo shopping. Ma prudenza e regole rispettate

«Keep calm, Christmas is coming», recita il cartello in Galleria. Ieri alle ore 10 è scattato il via al primo giorno «arancione» di Milano e molte persone sono arrivate in centro per approfittare della riapertura dei negozi (sono circa 12mila in città, tranne bar e ristoranti). Certo, da settimane non si vedeva tanta gente in piazza Duomo e dintorni. Però qualcosa è cambiato. Si passeggia e non si staziona per troppo tempo, anche per vedere l'artista di strada si sta distanziati, si fa la fila ordinati se dentro al negozio è rimasto poco spazio. Non c'è ressa e non ci sono capannelli. È il risultato di due spinte opposte. Da una parte quella alla prudenza, sollecitata pure dalle istituzioni per non rendere vani gli sforzi fatti fin qui. Dall'altra la voglia di shopping, soprattutto in vista del Natale, e insieme la necessità dei commercianti di recuperare un po' di incassi.

Nella zona Duomo-Vittorio Emanuele-Torino-Dante, e solo qui, si può parlare di folla. Ci sono il chiasso e il via-vai del fine settimana, anche se non sembra di essere a un mese da Natale. I due alberi più amati, quello della Galleria a quello della piazza più importante, sono in costruzione. E i negozi non hanno rinunciato alle decorazioni per le Feste. «Sono uscita per comprare i regali più importanti, quelli per i nipotini. Non vorrei che chiudessero tutto di nuovo...», dice una nonna all'uscita dallo store per bimbi. Poi appoggia per un attimo i pacchi ai piedi di una grande foto che fa parte dell'esposizione con le immagini di medici e infermieri in lotta contro il virus. A dare speranza ai negozianti e a far felici i clienti ci sono gli sconti del Black Friday, che in molti esercizi sono stati prolungati fino a metà mese. Gli ingressi alla Rinascente, come altrove, sono contingentati. Però dentro c'è una certa confusione, il piano che vende gli addobbi è il più affollato e i clienti si raggruppano intorno agli scaffali. Per le entrate scaglionate si creano piccole code davanti ai rivenditori di cialde per caffè, profumi, intimo, giocattoli.

È forte l'impatto al passaggio in via Monte Napoleone. Qui, come in tutto il Quadrilatero c'è silenzio. Poca gente in giro e nei negozi, i marciapiedi sono semi vuoti. I punti vendita delle griffe sono tutti aperti e le vetrine sono tirate a lucido. Entrano poche persone per volta, ma non si creano lunghe attese. «Ci crediamo e abbiamo voluto dare luce alle nostre vie. Ma noi risentiamo molto più di altri dell'assenza dei turisti stranieri», ammette una commessa. In corso Buenos Aires e corso Vercelli, sempre vie tradizionali dello shopping, non c'è troppo traffico e il movimento c'è ma è lontano da quello pre festivo degli altri anni. Anche se lungo il pomeriggio gli arrivi crescono. I negozi aperti sono la maggior parte, non la totalità.

E si notano anche alcune vetrine vuote con la scritta «Affittasi».

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