Cronaca locale

La fondatrice: così il ricordo di mia madre sarà indelebile

Giovanna Ferrante ha aderito al progetto «Medical Coaching», nato in Israele e oggi diffuso in America

Viviana Persiani

Di fronte alla diagnosi di una patologia, gli orizzonti cambiano. Aiutare a rafforzare il senso della vita in coloro che, ogni giorno, affrontano la quotidianità convivendo con la Leucemia Linfatica Cronica e con tutte le altre espressioni onco-ematologiche croniche, è una delle finalità della Fondazione Renata Quattropani Onlus, che dal 2011 lavora al fianco dei pazienti sostenendoli nei loro bisogni più intimi. È Giovanna Ferrante, fondatrice e coordinatrice della Onlus, a spiegare la mission della Fondazione.

«Dopo la perdita di mia madre, paziente per 27 anni di leucemia linfatica cronica - spiega-, volevo che il suo ricordo restasse indelebile attraverso l'attività di una Fondazione che contribuisse alla ricerca. Inizialmente, infatti, ho sostenuto l'attività di ricerca presso l'Ospedale Niguarda; in seguito ho scelto di legare l'impegno della Fondazione al progetto di Medical Coaching. Il ruolo del medical coach è quello di un professionista che si occupa del paziente cronico accompagnandolo e sostenendolo nella gestione della malattia, dal punto di vista motivazionale».

Il Medical Coaching, nato in Israele, diffusosi poi in America e in Inghilterra, è arrivato in Italia proprio grazie a Giovanna Ferrante, che con la sua Fondazione ha realizzato un servizio efficiente ed efficace, condiviso nella gestione, dal Policlinico, dallo Ieo, dall'Istituto dei Tumori e dal San Raffaele: «Siamo stati pionieri in Italia - aggiunge - I due medical coach che collaborano con la Fondazione, sono due ingegneri di biotecnologie, Michela Serramoglia e Roberto Assente. Seguendo un programma annuale che comprende sei mesi di incontri bisettimanali collettivi di 90 minuti con i pazienti onco-ematologici cronici in cura presso le strutture ospedaliere milanesi, che hanno luogo negli spazi dell'Università Statale di Milano (e pure al San Raffaele), i medical coach accompagnano i pazienti lungo un percorso che prevede interazione e confronto. L'obiettivo di questi incontri è quello di aiutare le persone a superare la dura prova della diagnosi, per poi sostenerle dal punto di vista emotivo nel confronto con la realtà quotidiana. Il medical coach aiuta il malato e il caregiver: perché anche i familiari necessitano di consigli e soluzioni, volti a superare le fasi critiche della malattia».

E se l'obiettivo non fosse raggiunto? «Il gruppo aiuta il singolo: ecco perché gli incontri sono collettivi. Se, invece, il paziente non riuscisse a completare il proprio percorso in 6 mesi, i nostri medical coach, di fronte a una necessità, offrono uno sportello virtuale, attraverso una terapia di medical coaching che consiste in sei mesi di dialoghi telefonici naturalmente individuali».

Un servizio importante per i malati, a costo zero sia per il paziente sia per la struttura che ne consiglia l'utilizzo, oltre che per il Sistema Sanitario Nazionale: «È importante per noi essere riconosciuti dalle Istituzioni: il servizio offerto dalla Fondazione Renata Quattropani Onlus rappresenta uno strumento valido per gestire le difficoltà della malattia cronica mettendo al centro il paziente e le sue esigenze».

È un approccio volto alla gestione della malattia a partire dello stress provocato dalla diagnosi, fino all'aiuto nelle varie fasi di cambiamento della quotidianità del paziente.

La Regione Lombardia affianca la Fondazione, ed è stata partner del Convegno promosso dalla Fondazione nel 2018 e che si replica anche nel prossimo maggio. La Fondazione Renata Quattropani è una Onlus, e quindi è importante destinarle il 5x1000, segnando, sulla dichiarazione dei redditi il codice fiscale 97571910153.

Per informazioni: www.

fondazionequattropani.org

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