Cronaca locale

Al Franco Parenti arriva Laurie Anderson Giornata aperta agli amici a quattro zampe

Antonio Bozzo

Nella sala più grande stanno girando uno speciale sul ballerino Roberto Bolle per la Rai, nella sala adiacente da duecento posti domenica verrà proiettato un film anche per cani: non più di 25, di taglia piccola o media, tenuti al guinzaglio, ma trattati con il rispetto dovuto agli spettatori a due zampe (gambe).

Il teatro Franco Parenti di via Pierlombardo, come al solito, stupisce. Non tanto per le riprese su Bolle, ma per il film, che vedremo in anteprima a Milano (appunto, domenica) e andrà a Venezia, atteso alla Mostra del Cinema, nei giorni successivi.

Titolo: «Heart of a Dog», ma il «cuore di cane» qui rimanda solo vagamente al romanzo di gran forza satirica che Bulgakov scrisse, negli anni Venti, nella Russia comunista. Diretto da Laurie Anderson, 69 anni, vocalist e artista versatile e sorprendente, vedova di Lou Reed (il film è a lui dedicato), «Heart of a Dog» è una sorta di saggio composto da video, interviste a scrittori e musicisti, riflessioni filosofiche accese dal Libro Tibetano dei Morti e chiusura sulle note di «Turning Time Around», di Reed. Potrebbe sembrare, detta così, un'accozzaglia di elementi senza costrutto: invece la mano di Laurie Anderson trasforma la visione - un viaggio nella morte che diventa energia per la vita - in esperienza artistica.

Sì, ma perché i cani? Perché il motivo del film è l'amore che Anderson aveva per Lolabelle, rat terrier scomparsa nel 2011. Certo non inferiore all'amore che Andrée Ruth Shammah, direttrice del Parenti, provava per la sua Labrador, Nina (c'è nome più cechoviano?), anch'essa in paradiso. Una sintonia che ha spinto Shammah a volere l'anteprima del film, e la stessa Laurie Anderson, che al termine delle due proiezioni (alle 19 e alle 21.30) intratterà il pubblico e, con gli applausi umani, incasserà scodinzolii e guaiti di felicità canina.

«Ho sempre usato immagini su schermi multipli per spettacoli multimediali - dice Anderson in una nota che accompagna il film - ma è la prima volta che collego storie, e io mi definisco sostanzialmente una narratrice di storie, utilizzando immagini e animazione per completare le frasi. Mi ha guidato un pensiero di David Foster Wallace: ogni storia d'amore è una storia di fantasmi». Il film fa gola anche ai critici più esigenti, sicuri di trovare sempre qualcosa di spiazzante nelle proposte di Laurie Anderson (non a caso è, anche se non sappiamo bene ciò che significa, artista ufficiale della Nasa), che l'aspettano a Venezia con le penne pronte a scriverne.

Sulla pagina Facebook del Teatro Parenti c'è un link con tutte le istruzioni per comprare i biglietti e portare il proprio cane a uno spettacolo che si annuncia unico, anche in platea.

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