Cronaca locale

Dopo Garrone la Dante «La Scortecata» questa volta va in scena

La favola nera di Basile al Piccolo Grassi Debutti all'Elfo per Paravidino e Castellucci

Antonio Bozzo

Un condensato dell'arte scenica che ha reso famosa, adoratissima e raramente scalfita da critiche, la regista siciliana Emma Dante. È La scortecata, da pagine del Pentamerone di Giambattista Basile, caposaldo seicentesco delle nostre lettere. Da una novella, nel corpus dell'opera nominata come lo trattenimiento decemo de la iornata primma, Emma Dante ha cavato lo spettacolo, al Piccolo Teatro Grassi fino al 14 aprile (debuttò a Spoleto, nell'estate del 2017). Un mignolo lucente e tentatore, rimando erotico per eccellenza, è la miccia che dà sangue al congegno drammaturgico. Appartiene a una vecchia, ma il re che lo brama (parte di un tutto immaginato come prelibatezza sensuale) non lo sa. Quando la vegliarda finisce nel suo letto, il sovrano ne ha orrore, e la butta giù dalla finestra. Ma la proprietaria del mignolo non muore, poi arriva una fata, poi la storia continua sulle suggestioni della favola nera, interpretata da Salvatore D'Onofrio e Carmine Maringola, nei ruoli femminili come accadeva un tempo in teatro. Lo spettacolo è da vedere. L'«Emma Dante touch» tutto da godere.

All'Elfo Puccini, invece, sono tre i debutti della settimana, in cartellone fino al 7 aprile: Il senso della vita di Emma (testo e regia di Fausto Paravidino, anche in scena); La scuola delle scimmie (testo e regia di Bruno Fornasari); la lettura drammatica Il regno profondo. Perché sei qui?, scritta e recitata da Claudia Castellucci. Lo spettacolo dal romanzo di Fausto Paravidino, scritto per il Teatro Stabile di Bolzano, racconta la storia di una famiglia dagli anni Sessanta a oggi. Una fetta di realtà che tocca settori diversi, dall'arte alla politica, e ruota attorno a una grande assenza: la donna dipinta, Emma, scomparsa volontariamente. Nel cast, otto attori della Compagnia Regionale 2017, del Trentino Alto Adige.

«La scuola delle scimmie» mette in scena una storia inventata, ma più vera del vero. Nel Tennessee del 1925, il professor John Scopes, supplente di biologia, viene processato: ha trasgredito la legge che vieta l'insegnamento della teoria evoluzionista di Charles Darwin nelle scuole di stato. Italia 2015, un professore di scienze naturali torna a insegnare nel quartiere di origine, ma deve vedersela con la preside la quale, manco fossimo nell'America del 1925, non tollera che si tratti di religione in chiave darwiniana. I fondamentalismi, è la morale, sono sempre in agguato. E le bugie scientifiche pure: basti pensare al successo, negli Stati Uniti, di chi crede che la Terra sia piatta, buttando alle ortiche generazioni di scienziati, oltre al senso comune. Chiudiamo la panoramica tra i debutti della settimana sempre all'Elfo Puccini, con la lettura drammatica di Claudia Castellucci e Chiara Guidi.

Che gli amanti del teatro contemporaneo conoscono come fondatrici della Societas Raffaello Sanzio.

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