Cronaca locale

"Il gettone di presenza? Diamolo solo ai consiglieri che restano in aula"

Strana alleanza Pdl-Movimento 5 stelle: due colleghi presentano una mozione per riformare le regole in tutte le Zone: "L'indennità deve essere corrisposta a chi partecipa ad almeno metà della seduta". Oggi basta rispondere all'appello

Basta con i «furbetti del gettone». Il Pdl e il Movimento 5 stelle si alleano per una battaglia che parte dalla Zona 3 per coinvolgere tutti i «parlamentini» della città. Obiettivo: fare in modo che i consiglieri si «guadagnino» davvero la loro indennità (60 euro lordi a seduta), impedendo quella che dev'essere una consuetudine riscontrata più volte nei politici locali: rispondere all'appello, assicurarsi in tal modo il gettone, e poi praticamente dileguarsi, presto o tardi, senza aspettare la fine del lavoro in aula.

Sono Marco Cagnolati del Pdl e Patrizia Bedori dei «5 stelle» gli artefici della proposta. Una mozione brevissima. I due colleghi vorrebbero dal Comune una riforma del regolamento sul decentramento - quello che disciplina l'attività dei Consigli di zona - e dunque una nuova norma, più severa, da far valere in tutti e nove i quartieri. Per questo hanno presentato una mozione che impegnerebbe il Consiglio ad attivarsi in tal senso presso Palazzo Marino: «Il Consiglio di Zona 3 chiede al Consiglio comunale, al sindaco ed alla Giunta che al fine della corresponsione del gettone di presenza riguardante la partecipazione alle sedute del Consiglio di Zona, lo stesso si intenda erogato solo ed esclusivamente se il consigliere è presente in aula almeno il 50% del tempo previsto di durata della stessa seduta». Dunque gettone solo a chi è presente almeno per la metà del tempo.

In passato, sempre in Zona 3, aveva fatto molto discutere una proposta, poi attuata, di un altro consigliere del Pdl, Gianluca Boari. La sua mozione, approvata all'unanimità, prevedeva che fossero pubblicati sul sito internet del Comune, con cadenza trimestrale, gli orari di entrata e uscita dei singoli consiglieri, il numero di votazioni a cui hanno partecipato, e ovviamente le presenze ai consigli e alle varie commissioni di cui fanno parte. Una sorta di «cartellino» che aveva lo stesso obiettivo. «Capita che qualcuno alzi la mano e se ne vada», aveva spiegato Boari, precisando che il strumento voleva «avvicinare elettori ed eletti, per dar modo ai cittadini di valutare l'impegno dei loro rappresentanti nelle Zone».

Attualmente la Zona 3 e la 4 hanno adottato questo sistema, mentre in Zona 9 sono pubblicati i file audio delle sedute.

Commenti