Cronaca locale

Da giovani e zone la sfida a Pisapia

(...) chiedendo ai lettori chi fosse il consigliere di opposizione più apprezzato zona per zona. Uno dei nove «vincitori», Federico Illuzzi, 31 anni (più di 500 preferenze col Pdl) ha invitato i colleghi a un'iniziativa congiunta in cui siglare questo «patto», partendo da giovani e quartieri. «I nomi - spiega Illuzzi, che milita nell'Ncd - sono simbolici, comunque si tratta di consiglieri molto votati e radicati. E la proposta è estesa a Fdi. La rottamazione non c'entra nulla. L'idea è questa: le differenze non sono un ostacolo. Partiamo da ciò che ci unisce per riprenderci Milano contro la sinistra che amministra in modo disastroso». Un giudizio netto, che arriva dall'esponente di un partito che però ha scelto di sostenere il governo di Renzi e che ora si trova a un bivio. «Va bene - osserva Simone Enea Riccò, 24 anni, zona 5 - è vero che su tanti temi siamo fianco a fianco, ma dobbiamo anche chiarire alcuni punti critici. Il Nuovo centrodestra, per esempio, dovrebbe spiegarci perché a Milano la base fa questa opposizione così convinta e invece a Roma la dirigenza sta al governo con Renzi che fa più o meno le stesse cose di Pisapia». «Non abbiamo le porte girevoli - dice Marco Cagnolati (32 anni, Fi) - ma su un iniziativa unitaria sono d'accordo». Insomma, i problemi ci sono. Lo spirito unitario comunque prevale. «Ciò che nasce dal basso - ammette Paolo Bassi della Lega - ha qualcosa in più di autentico. Noi siamo in trincea contro l'attuale maggioranza e credo che il risultato delle europee non corrisponda agli umori prevalenti in città. Detto questo credo che dovremmo ragionare di un progetto condiviso, facendo tesoro delle lezioni del passato». «Chi meglio di un consigliere di zona conosce i problemi dei quartieri - conviene Silvia Sardone (Fi) zona 2, 32 anni - Devono essere i contenuti, i programmi, a creare le coalizioni per riprenderci Milano. Il pericolo di una nuova vittoria di Pisapia esige l'impegno di tutti. Il centrodestra deve essere unito». «Per riprendere Milano - dice Filippo Jarach (Fi) - è necessaria una fortissima coesione tra le forze di opposizione, a prescindere da chi sarà il candidato sindaco, bisogna cominciare un lavoro lungo e faticoso». «Dobbiamo recuperare il 15-20% e soprattutto la fiducia dei milanesi esasperati dalla crisi e dalla mala gestione di Pisapia e compagni - spiega Alessandro De Chirico (Fi) - Il miglior modo per farlo è smetterla di chiacchierare e mettersi subito a lavorare. Nel Pdl e in Forza Italia le prove di forza non hanno portato nulla di positivo. Si collabori con i club per attirare nuove persone che diano il loro contributo. Chi lavorerà impegnandosi deve essere premiato.

A Milano abbiamo un grande potenziale».

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