Cronaca locale

Guillem, addio sul palco per il gala delle étoiles

Stasera ultimo spettacolo della celebre ballerina Domani e sabato tocca a Bolle, Zakharova e C.

La settimana milanese chiude nel segno della danza. In una manciata di giorni, Arcimboldi e Teatro alla Scala offrono una parata di stelle sulle punte. Una di queste stelle dà l'addio alle scene. È Sylvie Guillem che con lo spettacolo «Life in Progress», stasera (ore 21) agli Arcimboldi, pone il sigillo conclusivo ai 39 anni di attività. «Ho amato ogni momento di questi 39 anni, e oggi è ancora così. Quindi, perché fermarsi? Molto semplicemente perché voglio chiudere la mia carriera mentre sono ancora felice di fare ciò che faccio con orgoglio e passione» spiega la ballerina. Questa di Milano è la penultima tappa europea: il tour, prodotto dal Sadler's Wells London, chiuderà poi al New York City Center, in Austria a Festspielhaus, St Pölten e a Tokyo nel dicembre 2015. Sylvie Guillem interpreterà due lavori creati per il tour d'addio: «Technê», un assolo di Akram Khan, un passo a due con la ballerina del Teatro alla Scala Emanuela Montanari, «Bye» creato per Sylvie da Mats Ek. Due serate stellari anche alla Scala con il Gala des Etoiles, venerdì (ore 20) e sabato (ore 21), a conclusione del semestre Expo scaligero. Due serate che si inseriscono in una settimana molto vivace sul fronte della danza. Il direttore del Ballo, Makhar Vaziev, sta per approdare al Bolshoi di Mosca pur con un contratto triennale (che a questo punto scade) rinnovato da poco alla Scala. Un colpo di scena che lascia sbigottiti. E così, inizia la caccia al nuovo direttore che dovrebbe essere individuato entro il 2015. Il sovrintendente Alexander Pereira punta su un coreografo e non ballerino o ex ballerino: scelta non da tutti condivisa all'interno del Corpo di ballo, anche perché sarebbe una novità a Milano. Di fatto hanno già preso a circolare nomi, in primis quello di Roberto Bolle che però è stato chiaro in questo ultimo anno di bilanci, dai i 40 anni. Gli piace l'idea di far crescere giovani «facendoli lavorare su determinati ruoli in vista del livello più alto possibile. Inoltre c'è la sfida di nuove coreografie», ma al momento vuole ballare. Sarà proprio lui il pilastro dei due Gala: andati sold out da tempo. E assieme a lui, Svetlana Zakharova, Massimo Murru, Nicoletta Manni, Claudio Coviello, Mick Zeni, Maria Eichwald, Melissa Hamilton, Lucia Lacarra, Polina Semionova, Alina Somova, Maria Vinogradova, Marlon Dino, Leonid Sarafanov, Ivan Vasiliev. Roberto Bolle è la Danza Italiana d'ultima generazione. Quarant'anni anni appena compiuti, di Casale Monferrato ma milanese d'adozione («a Milano mi sento a casa), è Etoile del Teatro alla Scala, Principal Dancer presso l'American Ballet di New York, forgiatore di una compagnia che è ormai un inossidabile brand, il Bolle & Friends. E ancor prima, è icona di energia e bellezza: quella che ha avuto in dote da madre natura, vedi le proporzioni d'una statua di Fidia, e che coltiva con ore e ore alla sbarra.

Perché Bolle è uno che con la disciplina non scherza affatto.

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