Cronaca locale

A Human technopole il bando per costruire il quartiere generale

Arexpo e Fondazione lanciano il concorso Lavori da 94,5 milioni di euro in tre anni

A Human technopole il bando per costruire  il quartiere generale

Arriva il quartier generale della Fondazione Human Technopole nell'ex area Expo 2015, ora denominata «Mind», Milano Innovation District. Il nuovo edificio, che si estenderà su una superficie di 35mila metri quadrati, ospiterà i laboratori di ricerca dell'istituto e fino a 800 postazioni di lavoro per i ricercatori, la mensa, sale per riunioni e seminari e uffici amministrativi di supporto.

Ieri è stato presentato da Fondazione Human Technopole e Arexpo il bando internazionale per la sua progettazione. Che cosa significa in pratica il lancio del bando? Per il presidente della Fondazione Human Technopole Marco Simoni «la progettazione e la costruzione del nuovo edificio rappresentano un importante passo in avanti nella realizzazione dello Human Technopole. Sarà la principale sede dei laboratori, uffici e spazi dove i ricercatori potranno confrontarsi, far circolare le conoscenze e far fiorire nuove idee e approcci innovativi per la lotta a gravi patologie, come i tumori e le malattie neurodegenerative. Si tratta per noi di un investimento molto importante perché il costo massimo dell'opera stabilito dal bando è di 94,5 milioni di euro. Data la sua importanza, abbiamo previsto una rigida tabella di marcia per la sua realizzazione: il progetto deve consentire un processo di costruzione da completare in massimo tre anni». La missione di Human Technopole infatti è quella di sviluppare approcci personalizzati, in campo medico e nutrizionale, focalizzandosi sul cancro e sulle malattie neurodegenerative, grazie all'interazione tra genomica, analisi di big data e nuove tecniche diagnostiche. L'utilizzo di tecnologie all'avanguardia combinato alla diffusione di una cultura della condivisione della conoscenza saranno i fondamenti per generare eccellenza e promuovere l'innovazione.

Il progetto architettonico dovrà riflettere il concetto di «apertura» che connota Human Technopole: ospiterà spazi e soluzioni che incoraggino gli incontri, lo scambio di idee e le conoscenze tra i ricercatori, mentre una parte dell'edificio dovrà essere dedicata a visitatori, laboratori di formazione, laboratori congiunti e attività di start up.

Il nuovo edificio dovrà caratterizzarsi per un'architettura innovativa e un design urbanistico di qualità, creare un ambiente di lavoro moderno che supporti lo sviluppo dei talenti scientifici, avere una configurazione flessibile degli spazi e utilizzare tecniche costruttive innovative che consentano di ridurre tempi e costi e che siano sostenibili dal punto di vista ambientale.

Il concorso si articola in due fasi: la prima (scadenza al 26 luglio) è finalizzato a selezionare le 7 migliori proposte progettuali, da ammettere alla seconda fase (il cui termine ultimo per la ricezione delle proposte progettuali è il 17 dicembre). In palio un milione di euro in tutto per premi e rimborsi: il vincitore riceverà un premio di 600mila euro, il secondo 120mila euro, il terzo 80mila euro. Ciascuno degli altri 4 concorrenti classificati riceverà un rimborso spese di 50.000 euro.

Per il direttore generale di Arexpo Marco Carabelli «la collaborazione tra Arexpo e Human Technopole ha già dato risultati concreti con la rifunzionalizzazione di Palazzo Italia che già oggi è la sede di Human Technopole e che sarà completata questa l'estate. Arexpo, come stazione appaltante, gestirà anche la realizzazione del nuovo edificio che sarà il cuore del progetto scientifico di Human technopole, pilastro fondamentale di Mind, l'ecosistema dell'innovazione che sta sorgendo sull'area».

Il progetto prevede la realizzazione di un'infrastruttura altamente innovativa, che vede oltre al quartier generale di Human Technopole, un campus. «Per il nuovo Campus - spiegano dall'Ordine degli architetti di Milano - saranno valutate positivamente le proposte che prevedono una alta qualità dell'urban design e dell'assetto generale, che garantisca l'inserimento e l'integrazione fisica e funzionale del campus nel contesto urbano di Mind. Così il Common Ground, ossia il piano terra pensato come area fruibile, aperto a funzioni permeabili e spazi di contaminazione funzionale». Anche il concept paesaggistico dovrà integrare gli spazi aperti e quelli costruiti, caratterizzandosi come elemento di connessione e continuità tra le funzioni e gli spazi interni ed esterni al campus.

«Dal concorso ci si attendono inoltre proposte innovative di mobilità interna» concludono gli architetti.

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