Cronaca locale

«I 5 Stelle, un'ipocrisia senza Paragone»

Giustizia, il sindaco di Gallarate affronta (e mette ko) il senatore grillino

Alberto Giannoni

Andrea Cassani, leghista, sindaco di Gallarate, cosa è successo con Gianluigi Paragone, senatore dei 5 Stelle che l'altro giorno è venuto a manifestare nella sua città contro di lei?

«I 5 Stelle hanno organizzato questo flash mob. Io ero lì con gli amici, eravamo più noi di loro. Mi è sembrata una cosa ridicola, dato che dalle carte io emergo come estraneo ai fatti, anzi come ostacolo a quello che viene definito come un sodalizio criminale, anzi vengo definito con vari epìteti».

Ma vogliono le sue dimissioni

«Ma non hanno niente di meglio da fare? Hanno sindaci indagati, la Raggi si è vista arrestare il presidente dell'Assemblea capitolina. Ma non dicono nulla. E sulla capolista indagata? Nulla. Io non sto dicendo che siano colpevoli. Ma a maggior ragione perché dovrei dimettermi io che non sono neanche indagato? È l'ipocrisia di un Movimento che vive di iniziative ridicole. Erano 20, con i nomadi».

Che c'entrano i nomadi?

«Si uniscono a ogni protesta contro di me, perché li ho sgomberati. Vorrebbero che fosse ricostituito un campo. Sperano forse nel prossimo sindaco di sinistra».

Ma non è detto che arrivi.

«Certo che no. Guardi, io non ho gradito affatto ciò che è emerso dalle carte delle indagini. Ma è un fatto che io mi sia opposto a certe volontà. Allora, dal punto di vista giudiziario non tocca a me commentare. Ma dal punto di vista politico ho condannato chiaramente, e altri non lo hanno fatto».

Cosa ha detto lei?

«Ho preso una posizione forte, anche perché mi sento io stesso danneggiato. E non capisco perché i 5 Stelle vengano qui a fare i fenomeni. Fra l'altro Paragone era stato qui nel 2011 a sostenere un candidato della Lega. Era stato in Rai, vicino alla Lega...».

Quella è storia professionale ...

«Però non mi ha saputo rispondere alla domanda: perché io sì e i loro sindaci no? C'era un sistema? E allora a Roma? Era interno ai 5 Stelle? È ipocrisia, che qui non attecchisce: è stato un flop. E forse Paragone non mi ha saputo rispondere perché è abituato ad avere autori e redazione».

Ma sono vostri alleati al governo. E cavalcano le inchieste con l'obiettivo di indebolirvi.

«Tutti disonesti e loro onesti. E chi di loro è indagato? Onesto pure lui. E chi, come me, non è neanche indagato? Il garantismo vale solo per loro. Io sono contento di dire che stavo sulle scatole a certe persone. Anzi, sono arrabbiato perché avevo in giunta qualcuno che la Procura ha definito come parte di quel sodalizio».

Sarà un giudice a stabilire le responsabilità. Qui si parla di politica: come vede i 5 Stelle?

«Hanno dimostrato di essere poco concreti dove amministrano. E allora provano a passare come gli unici onesti. In realtà c' tanta gente che amministra, e non parlo solo di me, che si fa un mazzo così e non è certo disonesta perché non fa parte dei 5 Stelle. Loro, prima di fare la morale, guardino a loro movimento: hanno di mostrato di avere tutti questi anticorpi?».

Parliamo delle loro idee. Di infrastrutture, per esempio.

«La loro matrice è il vetero-ambientalismo e il vetero-comunismo, che non tiene conto di come si evolve il mondo. Ci sono opere strategiche per l'economia. Che pretendono? Che andiamo in giro col carretto? Il mondo cambia. Il loro unico punto è lasciare tutto com'è. Poi io non entro nei meccanismi nazionali. Il matrimonio non è d'amore ma di comodo. Ma per ora gli unici provvedimenti che hanno avuto successo sono della Lega. Lo stesso reddito di cittadinanza, seppur corretto con misure per le aziende, si è dimostrato un flop. Loro sono in imbarazzo perché non hanno capacità amministrative.

Così provano a spacciarsi per i più onesti».

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