Cronaca locale

I concorrenti sbucano dal nulla Assalto albanese alla Galleria

In gara per l'assegnazione di due ristoranti storici anche i titolari di un'edicola e di un pub messicano

I concorrenti sbucano dal nulla Assalto albanese alla Galleria

Un salto con l'asta da record del mondo: per alcuni partecipanti alla gara indetta dal Comune per due locali nel cuore della Galleria, un eventuale successo costituirebbe un clamoroso salto di qualità rispetto alle attività finora svolte. Al punto di chiedersi se abbiano le spalle abbastanza larghe per affrontare una sfida che prevede condizioni severe: affitti da quattrocentomila euro, obbligo di apertura continuata per 365 giorni.

I più coraggiosi, per così dire, sono i due albanesi Henri Palla e Koko Gentian, da meno di un anno titolari della Prima C, la società attraverso cui concorrono per il lotto 2, quello su via Pellico occupato attualmente dal «Gatto Rosso». La Prima C ha appena duemila euro di capitale sociale, e i due giovanotti (Koko è del 1979, Palla del 1987) nel loro curriculum imprenditoriale hanno ben poco: Koko ha in gestione una edicola sotto la stazione metropolitana Duomo, ed è socio di Palla in un'alra ditta , la Geri & Henri, oggetto sociale «commercio al dettaglio di giornali», nonchè in una terza società che si occupa di gestire edicole, la Nausicaa. Nella Nausicaa la loro pista si incrocia con quella di una famiglia di specialisti dei mezzanini del metrò, la famiglia napoletana degli Abbate. Un business a scartamento ridotto, reso più ostico dalla crisi dell'editoria, tant'è vero che le edicole sotto il metrò chiudono a ripetizione. Come, e soprattutto con quali appoggi e quali capitali, i due albanesi intendano prendersi in carico centinaia di metri quadri tra gli ori e i mosaici della Galleria è uno dei tanti misteri di questa vicenda.

Palla e Koko non sono gli unici outsider di questa corsa. Per lo stesso locale ha presentato la sua offerta la Lupita's, una società bresciana la cui principale attività sembra finora gestire un pub messicano (con la medesima insegna) a Cazzago San Martino. Anche in questo caso, il tentativo di sbarcare in Galleria parrebbe ardito: anche se nel capitale sociale del pub appare una Sapori srl piuttosto attiva nei commerci alimentari, in particolare nel ramo dolciumi.

Spalle decisamente più larghe, ma forse non grande esperienza nei ristoranti di alta gamma, sembra avere una delle aspiranti al lotto 1, il locale attualmente occupato dal «Salotto»: la Fabbro spa, controllata dalla famiglia omonima, è un colosso con 750 addetti, specializzato nella fornitura di mense aziendali. Nel portafoglio la Fabbro ha decine di bar e mense in aeroporti, scuole, ospedali, ospizi e case circondariali al Nord e al Centro Italia: dall'aeroporto di Malpensa al Pio Albergo Trivulzio, dall'ospedale Buzzi all'Istituto dei Tumori, fino al carcere di Scandicci; inoltre gestisce servizi di pulizia e distributori automatici.

Lavori rispettabili, ma un po' lontani dal know-how richiesto dall'Ottagono.

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