Cronaca locale

I milanesi che preferiscono Courma tra luxury hotel e... gamberi crudi

La Val d'Aosta resta una tappa privilegiata, non solo per moda

Ascolta ora: "I milanesi che preferiscono Courma tra luxury hotel e... gamberi crudi"

I milanesi che preferiscono Courma tra luxury hotel e... gamberi crudi

00:00 / 00:00
100 %

A poco più di due ore da Milano l'Italia «finisce» ad ovest nell'abbraccio di Courmayeur, ai piedi del monte Bianco. Chic e sport, gusto e stile: la capitale delle alpi, con 50 km per la discesa in val Veny e 10 km di poesia per il fondo nella mitica val Ferret, è da sempre nel cuore dei milanesi e quest'anno punta in alto, con la sua principale novità sportiva. Le piste da discesa si regalano un nuovo tracciato che scende dalla leggendaria Cresta d'Arp al bacino dello Youla. Serve passione per affrontare le sue curve nere, ma alla partenza si può arrivare anche a piedi per godersi il sole della terrazza di Arp. Così se poi mancasse il coraggio di tentare questa nuova pista si ridiscende sans soucis, magari a plan Checrouit, sempre più la Courmayeur dei quartieri alti. Questa piana, dove convergono funivia e telecabina, si è trasformata: da luogo di passaggio ed attesa, ad ombelico del comprensorio. La funivia fa orario continuato, le molte baite mettono in scena aperitivi e cene gustose (anche con motoslitta) e al SuperG c'è l'happy hour più vivace. Il locale, con camere di charme, affacciate sulle piste, strizza l'occhio ai milanesi riproponendo il know how di Langosteria fish bar, ad oltre 2000 metri. Se si pranza qui, i bimbi hanno baby sitter gratis, mentre mamma può concedersi un massaggio e papà una rifinitura in palestra. Il dopo sci a valle fa rima con via Roma. Se a Courma sta per aprire anche il terzo cinque stelle, il leggendario Grand hotel Royal e Golf coccola da oltre 160 anni i suoi habitué, con nuovi servizi nella zona spa e relax, ma soprattutto con triplice declinazione dei locali. Nuovo il bistrot con 20 sfiziosità valdostane, il Petit Royal cambia pelle e gioca con i clienti chiamati a comporre, come nel gioco del regolo, il proprio percorso di sapori, mentre il Grand Royal punta, con la regia dell'executive chef Paolo Griffa, alla grande tradizione di montagna riletta in chiave internazionale.

Luga

Commenti