Cronaca locale

I primi 125 anni del Touring Dal velocipede ai viaggi etici

L'associazione milanese ha attraversato il Novecento «Tra le sfide di oggi c'è pure il turismo a impatto zero»

I primi 125 anni del Touring Dal velocipede ai viaggi etici

Dal «viaggio in velocipede» alla «vacanza in bicicletta» corrono 125 anni, ma dietro c'è sempre un nome: quello del Touring Club Italiano, l'Associazione libera e privata fondata a Milano l'8 novembre del 1894 da un gruppo di 57 amanti delle due ruote per diffondere i valori del ciclismo e del viaggio. Cambiano insomma i termini per definire mezzi e situazioni e ora i soci sono 250mila, ma lo spirito è sempre lo stesso: «Noi siamo anzitutto dei civil servant» come ripete instancabilmente Franco Iseppi, dal 2010 Presidente del Tci dopo anni di lavoro ai vertici Rai, professore al Politecnico di Torino e alla Cattolica di Milano.

Siamo a Palazzo Marino nel primo pomeriggio di venerdì, non a caso l'8 novembre, la sala è al limite della capienza massima consentita (200 persone), e l'appuntamento è appunto il 125° compleanno del Tci. L'ospitalità in piazza della Scala è motivata dal fatto che Palazzo Touring in corso Italia 10, costruito con i finanziamenti dei soci fra 1914 e 1915, è in ristrutturazione: rimane proprietà esclusiva del Touring, ma nei piani alti, per 30 anni, ospiterà un hotel di prestigio diventando il Radisson Collection Hotel Palazzo Touring Club Italiano: la ristrutturazione salvaguarderà le caratteristiche estetico architettoniche dell'edificio e continuerà a ospitare il Punto Touring, ovvero la libreria e agenzia viaggi. Cambiamenti possibili in un'Associazione da sempre moderna e in grado di adeguarsi all'evolversi dei tempi: si deve al Touring Club la nascita dei primi stabilimenti balneari (1823 a Viareggio, 1857 al Lido di Venezia e, tra il 1862 e '63, in Sardegna, ad Alghero e Cagliari). Nel 1911 sono i soci Touring a organizzare la prima settimana bianca della storia d'Italia, a Madesimo. E pochi anni dopo, nel 1913, ecco le prime gite scolastiche per le scuole italiane.

Tra le varie idee a cui il Touring ha dato vita nel 2005 viene lanciato il progetto «Aperti per Voi» secondo cui i volontari tengono aperti dei luoghi d'arte altrimenti inaccessibili. Tanti i meriti nella storia dell'Associazione insomma, eppure nel pomeriggio di venerdì scorso non c'è stato spazio per l'autocelebrazione, semmai si è fatto il punto sulla situazione attuale del turismo, su quanto sia cambiato negli ultimi anni e di conseguenza su come debba trasformarsi il Touring Club. «Oggi a Milano il turismo è aumentato in modo esponenziale - ha detto Giuseppe Sala, sindaco della città, introducendo il pomeriggio ed entrando subito nel vivo dell'argomento -. Però i viaggiatori si fermano pochi giorni, hanno percorsi il più delle volte predefiniti che non lasciano spazio a cambiamenti di programma o scoperte inattese.

Quindi - continua - la comunicazione chiara e completa diventa un aspetto importante del viaggio, e Touring è fondamentale per il suo essere un'associazione radicata nella storia, ma in continuo sforzo verso la modernità». Per Franco Iseppi il fatto che Touring sappia stare al passo coi tempi significa aver «cambiato un po' la sua funzione istituzionale negli ultimi 10-15 anni: dall'essere produttore di conoscenza attraverso mappe geografiche, guide e altri provvedimenti per essere servitori civili delle istituzioni, oggi il Touring vuole educare al Sistema Italia, ovvero fare in modo che il nostro Paese sia sempre più conosciuto, competitivo, attrattivo e accogliente».

L'Italia di oggi, quindi, in una società allargata e collegata dalla comunicazione di massa, per Iseppi, è un «bene comune»: il Touring deve quindi rallentare, senza perderlo, il ruolo didattico e assumerne uno più «morale».

Per divulgare un'etica del viaggio, che contrasti la maleducazione di flussi di viaggiatori che impattano su ambienti, luoghi d'arte e i loro abitanti. È necessaria poi, da parte dell'Associazione, un'attenzione particolare all'area «euro-mediterranea», luogo esclusivo come civiltà, clima, paesaggi, storia. Senza tralasciare i concetti di sostenibilità: il viaggiatore di oggi deve essere a impatto zero oltre che etico. Perché tutti questi punti siano al meglio portati avanti è necessaria, e torniamo al punto di partenza, una buona comunicazione. Anche gli altri interventi della mattina hanno insistito sull'importanza del Touring oggi come allora: Livia Pomodoro, giurista e consigliera del Touring (come poi tutti gli altri ospiti), ha insistito sul ruolo importante dell'Associazione come «integratore sociale e di tutela del patrimonio del nostro Paese».

Antonio Calabrò, giornalista e sondaggista, parla di Touring come protagonista per costruire il nostro futuro in modo sostenibile. Salvatore Veca, filosofo e accademico, dice che il Touring è un «esempio di civismo per tutti».

Per Nando Pagnoncelli, sondaggista, «il Touring, tra soci e volontari rappresenta un punto importante per l'identità italiana, e la crescita sociale e civile del nostro Paese».

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