Cronaca locale

I regali del carcere: biscotti, guanti, borse

«Buoni dentro» sono i panettoni prodotti dai ragazzi del Beccaria insieme agli chef

Elena Gaiardoni

Una palla di vetro sull'albero di Natale. Nulla di più trasparente. Nella visione di un carcere sempre più trasparente, senza mura e barriere, visibile dall'esterno, spopolano quest'anno i prodotti realizzati negli istituti di pena. In occasione di queste festività, nel Tribunale per i minorenni di Milano c'è una vendita straordinaria dei panettoni Buoni Dentro prodotti dai ragazzi del Beccaria insieme a maestri artigiani.

«È la dimostrazione che può uscire qualcosa di bello da questi giovani che hanno infranto la legge, ma che sono dotati di potenzialità positive a condizione che abbiano una buona rete sociale intorno» commenta Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni. Il progetto «Buoni dentro» è stato possibile grazie al Centro Giustizia Minorile, l'Ipm Beccaria, l'ufficio Servizio Sociale Minorenni, la cooperativa Buoni Dentro. Per quanto concerne invece altri progetti che coinvolgono i carcerati in lavori attraverso i quali i detenuti ritrovano fiducia e credibilità in se stessi, in via dei Mille numero 1 all'angolo con piazzale Dateo al Consorzio Vialedeimille è stato realizzato un mercatino natalizio con ogni genere di regalo.

«In questi giorni siamo impegnati nella ricerca di piccoli pensieri per i nostri cari dichiara l'assessore alle Politiche per il Lavoro, attività produttive e commercio Cristina Tajani . Qui possiamo trovare oggetti originali e di qualità che coniugano innovazione tecnologica e maestria artigianale. La collaborazione tra imprese ristrette e imprenditori che scelgono di produrre all'interno delle carceri consente di ampliare i percorsi di riqualificazione professionale per i detenuti aumentandone le competenze tecniche. Invito i milanesi a considerare questi manufatti come una valida alternativa ai classici regali».

Dai prodotti alimentari come vini, marmellate, panettoni, cioccolata, a quelli che riguardano il vestiario come grembiuli gourmet, borse, accessori in cashmere, per arrivare ai decori casalinghi come corone dell'avvento, runner, calendari, cartoline, fiori, piante: sono questi i doni che si possono acquistare in viale dei Mille. Sono regali buoni e che fanno bene. Buoni perché realizzati da persone che attraverso il lavoro si stanno scommettendo su un nuovo futuro. Fanno bene perché rimettono in moto l'economia carceraria, creando energie virtuose che, attraverso il lavoro, prevengono il rischio di una recidiva nel crimine. Sono implicati tutti gli istituti carcerari milanesi e cooperative e realtà che lavorano all'interno. Dolci, biscotti, pane fresco sono prodotti dal carcere di Opera insieme alla cooperativa In Opera. Cartoline d'auguri e calendari escono dalla tipografia nel carcere di Bollate.

T-shirt, felpe, guanti da forno sono della storica cooperativa Alice che gestisce le sartorie nel carcere di San Vittore, Bollate, Monza e coordina una rete di laboratori in altri istituti penitenziari italiani.

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