Cronaca locale

I reportage d'autore sulla città che cambia

Da Belvedere gli scatti di 43 giovani talenti All'Oberdan la guerra vista da Robert Capa

La fotografia d'autore torna in scena in questo inizio 2015 con nomi celebri del panorama internazionale e giovani talenti italiani. Gli appassionati del genere hanno l'imbarazzo della scelta, navigando tra spazi pubblici e privati, attraverso un fil rouge espositivo che accende i riflettori, ancora una volta, sul controverso paesaggio del suolo italico. A cominciare da Milano, metropoli in trasformazione e musa ispiratrice per grandi artisti e cineasti del Novecento, da Gabrile Basilico a Mario Sironi fino a Pierpaolo Pasolini. Proprio in questi giorni, negli spazi della galleria Bel Vedere di via Santa Maria Valle, è in corso la suggestiva esposizione di 43 artisti che hanno voluto immortalareo la Milano contemporanea attraverso le sue angolazioni più iconografiche e al contempo intime. Prima Visione 2014 rappresenta una nuova tappa di una rassegna che, attraverso le suggestioni del genius loci mette in evidenza il talento dei migliori fotografi del territorio. L'evento, giunto alla decima edizione, conferma l'importante sodalizio tra la Galleria, l'associazione dei photo-editors G.R.I.N. e i fotografi, per lo più giovani che nel 2014 hanno realizzato almeno un'immagine della città. Dai monumenti storici al nuovo skyline cittadino, dalle periferie storiche ai cantieri di Expo, ecco un reportage da non pèerdere per chi ama la fotografia d'autore e la nostrea citt. Tra gli autori in mostra, Andrea Mariani e Roberta Levi (A13 Studio), Chiara Badiali, Michela Battaglia, Giuseppe Biancofiore, Caterina Maria Carla Bona, Anna Brenna, Vittore Buzzi, Roberto Caccuri. Il paesaggio del Belpaese è al centro anche della bella mostra che inaugura oggi alla Cavallerizza di via Carlo Foldi 2, sede operativa del FAI - Fondo Ambiente Italiano. «Conoscere e amare l'Italia», ovvero le trasformazioni del Belpaese dal Dopoguerra in poi sono l'oggetto degli scatti di Renato Bazzoni, l'architetto milanese padre del FAI, che ripercorre le tappe del suo impegno civile per la tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale italiano a partire dagli anni Cinquanta. Un viaggio, quello di Bazzoni, a volo d'uccello viaggio nell'Italia minore Bazzoni che registra le grandi trasformazioni del Paese, quando da agricolo divenne industriale e postindustriale.

Un reportage sul grande fotogiornalismo di guerra è offerto dalla mostra personale del maestro ungherese Robert Capa che inaugura oggi allo Spazio Oberdan. In vent'anni di attività, Capa (1913 – 1954) ha seguito i cinque maggiori conflitti mondiali: la guerra civile spagnola, la guerra sino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la prima guerra d'Indocina.

L'esposizione racconta lo sbarco degli Alleati in Italia con una selezione di fotografie provenienti dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest e acquisita dal Museo Nazionale Ungherese.

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