Cronaca locale

«I tornelli chiusi in uscita sono una trappola, riapriteli subito»La petizione

I tornelli in uscita nelle stazioni della metro sono stati chiusi da tempo per far fronte ai «portoghesi», con evidenti ricadute sulla lotta al fenomeno: già nei primi tre mesi di sperimentazione, infatti, i viaggiatori irregolari sono scesi dal 2,5 allo 0,5 per cento. Su internet, però, giace semidimenticata una petizione indirizzata a Bruno Rota, presidente Atm, che solleva un problema di sicurezza: «Ipotizziamo cosa potrebbe accadere in caso di incidenti, di incendi o per problemi di ordine pubblico». Il promotore dell'iniziativa, Sergio Barbesta, chiede che i tornelli in uscita siano di nuovo lasciati sempre aperti, perché la sicurezza è più importante degli scrocconi. È, però, di un ulteriore livello di sicurezza che si avverte la necessità, perché non bastano le raccomandazioni dei cartelli gialli, dove si invita a usare i maniglioni antipanico o, si legge: «i tornelli sbloccati dal personale o dai passeggeri mediante il pulsante di sblocco in emergenza (dove presente)». Se accadesse qualcosa al personale presente nei gabbiotti- piccole sale di comando con telecamere, telefoni e dispositivi elettronici di vario tipo-i viaggiatori saprebbero dove trovare i pulsanti? Nessuno in metro, eccetto il personale, sa che sono nei gabbiotti. Nelle stazioni dove non ci sono maniglie antipanico è tutto sulle spalle dei controllori. A Cadorna, in uscita, si è scelto di sbloccare alcuni tornelli in orari di punta come le 17.00.
Il vero vuoto di rassicurazioni arriva quando si pone l'ipotesi che un incendio scoppi proprio nelle sale di controllo, oppure che accada qualcosa agli addetti. Sarebbe normale pensare che l'Atm abbia predisposto un dispositivo che permetta lo sblocco centralizzato dei tornelli in situazioni critiche. È lo scenario prospettato ai controllori di Cadorna e Crocetta, i quali hanno fatto intendere non solo che l'ipotesi di una procedura centrale sembra poco realistica, ma anche che simulazioni di questo tipo, sgombero dei vagoni e manutenzione ordinaria a parte, non sono mai state realizzate. Si deve sperare, quindi, che in caso di incidenti non succeda nulla alle salette del personale e che il controllore di turno resti saldo al suo posto.

Con una mano sul pulsante e l'altra a fare scongiuri.

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