Cronaca locale

Impianti, così cambia Milano Ma col governo sono scintille

Dal villaggio al PalaItalia pronti prima del 2026 Scontro con Bonisoli per l'ennesimo vincolo a Rogoredo

Impianti, così cambia Milano Ma col governo sono scintille

Garanzie sui tempi per realizzare gli impianti delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano. Una stoccata a Milan e Inter che il giorno del giudizio sui Giochi a Losanna hanno annunciato la demolizione dello stadio Meazza (scatenando l'ira del sindaco). Un nuovo match col ministro M5S dei Beni Culturali Alberto Bonisoli che ha avviato l'ennesimo procedimento di vincolo, questa volta sul laboratorio ex chimici a Rogoredo che il Conservatorio di Milano vuol trasformare in «Bosco della musica», con aule, auditorium e campus. L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran in rientro da Losanna dopo la vittoria di Milano-Cortina contro Stoccolma-Are garantisce che le sedi di gara (salvo sorprese) saranno pronte «prima del 2026». E affila le armi su due aree coinvolte, stadio e Santa Giulia, anche se si tratta di polemiche che non avranno ricadute sul dossier. Il villaggio olimpico da 1.800 posti allo scalo Romana rassicura Maran «non necessita di ulteriori passaggi politici, l'accordo di programma sugli scali approvato nel 2017 «è sufficiente come norme per realizzare la sede che ospiterà gli atleti e la sua successiva trasformazione in campus universitario. Dopo l'estate Fs avvierà la gara per il masterplan sul modello dello scalo Farini, la scelta del vincitore in 6 mesi, poi Ferrovie dovrà avviare sempre dopo la pausa estiva la procedura di selezione del partner che svilupperà l'area. É fondamentale avere un villaggio facilmente realizzabile e che tenga già conto che diventerà un campus, le abitazioni per atleti e studenti sono molto simili, non si dovrà smontare e ricostruire». E secondo l'assessore è un bene attendere settembre per il lancio del concorso per il masterplan in modo da recepire ulteriori richieste del Cio. I progettisti dovranno immaginare non solo lo sviluppo della parte «olimpica» ma anche di quella direzionale che trasformerà un'altra porzione delle ex ferrovie. Si passa al capitolo PalaItalia, l'arena da 15mila posti per concerti ed eventi che il colosso Landlease avrebbe realizzato a prescindere dai Giochi a Santa Giulia. Ospiterà gare di pattinaggio di figura e short track. I privati qualche giorni prima dei Giochi hanno dato l'assist annunciando l'accordo con Ovg e Live Nation per la gestione. Il pubblico deve rincorrere, Regione e Comune devono ancora approvare la variante urbanistica. Ma anche qui Maran non vede rischi di intoppi. «Non è una variante facile, Santa Giulia è un intervento nato nei primi anni '90 con volumetrie più alte e grande esposizione pubblica. Abbiamo dovuto lavorare molto per modificarlo e far quadrare i conti, mantenendo metrotranvia, un Museo della scienza e della tecnica dedicato ai bambini e siamo orgogliosi che il Conservatorio abbia annunciato di voler recuperare la palazzina ex chimici a Rogoredo. Mi meraviglia qualche giorno dopo il Mibac abbia avviato anche lì, dopo Qt8 e Piazza d'Armi, la procedura di vincolo, un annuncio irrazionale come tutti i vincoli già avviati o che fiutiamo potrebbero arrivare. Il Conservatorio vuole riqualificare la palazzina, anche se non è di particolare valore, bloccare il progetto è assurdo o fa parte di una strategia politica, come se lo sviluppo di Milano fosse pericoloso. Lunedì a Palazzo Marino racconteremo e difenderemo il nostro modello durante un incontro pubblico». Precisa che non rallenterà la variante per il PalaItalia ma «i vincoli hanno sempre un impatto negativo su operazioni complesse come Santa Giulia». Pensa e spera che entro la pausa estiva la Regione pubblichi la Vas per arrivare entro l'inverno al voto in consiglio comunale. Per il recupero e la gestione del Palasharp che ospiterà l'hockey su ghiaccio il Comune lancerà un bando, il sindaco Beppe Sala ieri ha premesso che «ci sono parecchi privati interessati». «La fine di tutti i progetti per i Giochi è fissata prima del 2026 ma la prossima settimana convocheremo tutti i protagonisti per non ritrovarci a rincorrere scadenze come in passato» conclude Maran. Cerimonia di apertura a San Siro. Il presidente del Milan Scaroni e l'ad dell'Inter Antonelli hanno annunciato il nuovo stadio nell'area limitrofa, Sala ha ribattuto che il Meazza «rimarrà su fino al 2026» e non gli «è piaciuta l'uscita, potevano aspettare un attimo». Maran invita a «presentare un progetto invece di fare dichiarazioni inopportune e mentre stiamo raccogliendo osservazioni al Pgt, non cercando scorciatoie come la legge Stadi. Fare lo stadio non è calciomercato, fino a ieri ci scherzavamo, ora siamo molto seccati».

Chiara Campo

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