Cronaca locale

Un inedito «Stabat Mater» al Piccolo

Il brano di Niccolò Castiglioni verrà suonato lunedì per la prima volta

Al Piccolo Teatro Studio Melato in scena un inedito di Niccolò Castiglioni: prosegue così «Rondò 2017», la stagione del 40° di «Divertimento Ensemble» (l'appuntamento è per lunedì prossimo alle 20.30). Spiega il direttore Sandro Gorli: «Un'assoluta novità è lo Stabat Mater Speciosa di Castiglioni, che apre il concerto. Il manoscritto è stato donato dal compositore a Luigi Mandelli, suo allievo e custode di tutti i materiali lasciati dal suo maestro».

Sotto la direzione di Edoardo Cazzaniga, l'esecuzione sarà affidata al Coro di voci bianche del Conservatorio di Milano, istituzione con cui dal 2017 Divertimento ha avviato collaborazioni: non solo la presenza delle Voci bianche del Verdi, ma anche la presentazione di un'installazione di un allievo dei corsi di Musica e Nuove tecnologie, oltre all'ospitalità presso il Conservatorio delle attività del Coro Le Nuove Voci di Divertimento Ensemble, protagonista dell'ultimo appuntamento del progetto dedicato al tema delle migrazioni. Insieme all'inedito di Castiglioni il pubblico ascolterà tre lavori di altrettanti compositori italiani: Salvatore Sciarrino, a cui Divertimento ha già dedicato 4 concerti al Museo del Novecento, Marco Di Bari e Fausto Romitelli, a cui si aggiunge «Flebili stelle nere» per ensemble di Claudio Panariello, uno dei tre pezzi vincitori del Concorso Afam, riservato agli studenti di Composizione dei Conservatori italiani. Se il lavoro di Marco Di Bari nasce dall'uso di una serie della matematica frattale collegata ad alcuni frammenti ritmico-timbrici del canto degli uccelli, il brano di Fausto Romitelli, come scrive Gianluigi Mattietti «allude nel titolo (La sabbia del tempo, ndr) ripreso da una poesia di Gabriele D'Annunzio, all'immagine della clessidra, della ciclicità, a una serie di questioni legate al tempo musicale che erano al centro della riflessione di Romitelli».

Il titolo di Panariello rimanda a una frase rimasta impressa nella mente del compositore durante la lettura di un racconto di Thomas Ligotti.

LuPav

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