Cronaca locale

«Io amo l'Italia» Al Don Bosco

(...) con 21 punti programmatici e un obiettivo: la nascita di un'Italia «nuova, libera, sovrana, federalista». Il riscatto della sovranità è il cuore del progetto. Sovranità monetaria, innanzitutto, contro la «schiavitù dell'euro» e del debito, «inganno» orchestrato da banche e finanza globalizzata. Ma anche sovranità legislativa, contro istituzioni sovranazionali che impongono l'80 per cento delle nostre leggi. Famiglie, imprese, valori. È un programma di cambiamento e liberazione quello che propone Allam, annunciando l'intenzione di partecipare anche alle Comunali di Roma. Esclusa invece una corsa alle regionali lombarde. L'obiettivo è - appunto - liberare il Paese da uno Stato «padrone e ladrone», dalla partitocrazia e da tutti gli enti «inutili e onerosi» (fra cui anche Regioni e Province), per un federalismo delle comunità locali. Con il sogno del presidenzialismo e di una rivoluzione fiscale: aliquota del 20% da pagare ai Comuni. Insieme alla difesa delle imprese, quella delle famiglie, della civiltà e dei valori. Stop alla «cultura della morte»: «Contro aborto, eutanasia, eugenetica». Ma stop anche al relativismo: «Le religioni non sono tutte uguali e quel che si predica nelle chiese non è uguale a quel che si predica nelle moschee», ha detto Allam denunciando il caso dei cristiani copti, perseguitati «anche a Milano».


Insieme ai molti e motivatissimi sostenitori di «Io amo l'Italia», fra i quali il presidente della Comunità ebraica, Walker Meghnagi, non ha fatto mancare il suo saluto o sostegno un nutrito gruppetto di amministratori locali, fra i quali il sindaco di Basiglio Marco Flavio Cirillo, assessori e consiglieri comunali, ma anche il consigliere regionale Vittorio Pesato.

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