Cronaca locale

«Lavoro, valori e futuro Congressi? Non servono senza volti e contenuti»

L'«azzurro» vicepresidente della Regione: «C'è chi si guarda intorno cercando spazi»

Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione e coordinatore brianzolo di Fi, Massimiliano Salini nuovo commissario lombardo.

«Scelta equilibrata. Non è un livello regionale, ha la possibilità di impegnarsi in un momento delicato, inoltre intravedo una linea che si rivolge al mondo delle imprese».

I vostri interlocutori.

«Conosco Salini e non è un mistero che lo sostenessi, so quanto ha a cuore i temi dell'economia e del lavoro, come i valori di un voto cristiano che oggi fatica a trovare un'identità politica. Sono le componenti principali di Fi. Gli imprenditori chiedevano con chi parlare. Oggi hanno un interlocutore. In Brianza Salini ha avuto 4mila preferenze in un territorio da 850mila abitanti. Forza Italia ha avuto il 9,97%, che è il miglior risultato lombardo».

La Brianza ha recepito più di altri il messaggio di Fi?

«Hanno lavorato gli amministratori locali, è il contatto diretto con le persone. Poi in Brianza esiste una cultura delle imprese non di sinistra. Sono un po' preoccupato per le imprese che guardano al Pd. Quello è il mondo nostro, quello dobbiamo convincere».

Il risultato del 26 maggio non è stato esaltante.

«Abbiamo fatto campagna in una posizione difficile. La coalizione era vincente ma noi non al governo. Abbiamo preso le preferenze con Berlusconi e gli altri candidati. Ora si tratta di passare al voto d'opinione. Mi lasci dire però che i sondaggi fatti adesso sono soldi buttati via. Si è già votato. E credo che Berlusconi e Salvini in Europa possano fare asse. Esperienza ed energia. Ora per noi si tratta di partire da idee condivise, dibattito interno e anche democrazia».

L'iniziativa di Toti, governatore ligure, le pare chiara?

«Non chiarissima, propone una convention ma lo fa borderline sul partito. Io sono nato e cresciuto in Forza Italia. Voglio cambiare il partito? Sì anche io lo voglio più moderno. Ma lo faccio nelle sedi di partito, interne, e nelle occasioni di incontro con gli elettori».

Congressi, che ne pensa?

«Tutti sono convinti che serva rinnovamento. Ma si deve basare su volti e contenuti. La democrazia? Giustissima ma teniamo presente che la Lega ha tutte le province commissariate. La democrazia non basta. Non è che non serva ma non basta senza contenuti e volti convincenti. Parliamo di lavoro, autonomia. È il nostro valore aggiunto alla coalizione».

Sicuro che esiste ancora?

«Sì e dobbiamo renderci attraenti alla coalizione, sui temi economici soprattutto. Io sono stato commissariato in Brianza nel 2007, ero coordinatore. Mi sono rimboccato le maniche, lavorando in silenzio. Mi fa piacere che Salini abbia detto: Ripartiamo dai consiglieri regionali».

Il gruppo azzurro è unito?

«La legislatura è all'inizio. La forza del gruppo è l'unità e la maturità di un eletto si misura sul fare squadra. Bisogna affrontare i momenti difficili. Io sono partito da consigliere comunale, non ho saltato uno scalino. Salini porterà avanti un percorso democratico ma anche meritocrazia. Attenzione a chi si guarda in giro perché c'è poco spazio, ai professionisti della politica che cercano di accasarsi da qualche altra parte».

Salini peraltro è commissario, non coordinatore.

«Lo statuto prevede che le nomine regionali spettino al presidente. Prima del congresso faremo questo dibattito sui coordinatori regionali e vedremo la scelta migliore. Ma il punto non sono i ruoli nel partito. Chi può fare un appunto a Mariastella Gelmini? Io credo che abbiamo nelle nostre fila locali tanti piccoli Salvini».

Ma le parole d'ordine di Salvini ormai sono diverse...

«Sì, noi peschiamo molto al centro, ma la gente non sta bene adesso e molti si lamentano. Però serviranno anche persone che traghettino il Paese fuori dai problemi. Serve visione e devo dire che Berlusconi ha dimostrato di essere un leader con grande visione, anche europea, forse è per questo che volevano fermarlo».

AlGia

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