Cronaca locale

«L'imperatore» di Fabre e l'eterno caso Jekyll

Tra miti classici e contemporanei due spettacoli da non perdere in scena all'Out Off e al No'hma

Antonio Bozzo

Settant'anni festeggia il Piccolo, quaranta sta finendo di celebrarli l'Out Off. Due teatri ugualmente importanti: la diversità nelle proposte è patrimonio da tutelare e apprezziamo il lavoro che la dirigenza della sala di via Mac Mahon ha fatto per ricordare alla città il percorso culturale di un teatro che sperimenta. «L'imperatore della sconfitta» (da oggi al 27 maggio, in prima nazionale) è il culmine dei festeggiamenti e un ideale ricongiungimento con gli inizi dell'avventura Out Off. Dal testo del belga Jan Fabre, Elena Arvigo - interprete e regista - ha tratto uno spettacolo da non perdere. «Di Fabre - dice Arvigo - amo lo slancio vitale e il suo essere sempre sfuggente a qualsiasi definizione. Questo lavoro, manifesto di apparente nichilismo, in realtà è una grande sfida». L'artista ha dedicato il suo testo drammaturgico all'attore Marc Moon Van Overmeir. Sotto indagine, il fallimento, rimosso in un'epoca che apprezza soltanto il successo, ottenuto con ogni mezzo, anche con il tradimento di se stessi. La sconfitta, nella visione di Fabre, diventa un punto di partenza che permette di sbagliare ancora, quindi di esistere.

Al No'hma di via Orcagna, spazio teatrale gestito con giusta ambizione da Livia Pomodoro, vedremo invece, il 17 e 18 maggio, «Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde», con Flavio Albanese e Claudio Moneta, regia di Marco Rampoldi. «Avevo già affrontato una parte del testo di Robert Louis Stevenson per il Piccolo», dice Rampoldi, fresco direttore del No'hma che viene dal teatro fondato da Strehler. «L'ho ripreso perché in tema con la stagione del No'hma, chiamata Energia Soffio Vitale. Parte con l'idea di Jekyll di separare il male dal bene, come una purificazione. Ma l'esperimento, lo sappiamo, gli scappa di mano. A me questo affascina. Perciò ho fatto una messinscena e drammaturgia in cui i due personaggi sono uno lo specchio dell'altro. C'è quasi un fondo mistico».

L'alter ego di Jekyll - «non sovrapposto come una maschera all'uomo retto ma insito in lui, dunque mostro veritativo», il Mister Hyde che soddisfa i suoi turpi desideri nelle caliginose periferie di Londra, è raccontato da Flavio Albanese. L'altro interprete, Claudio Moneta, dà voce alle indagini dell'avvocato Utterson. La produzione è del teatro di Livia Pomodoro, l'ingresso libero, come vuole la missione di diffusione culturale dello spazio. Dove già c'è fibrillazione perché il 24 e 25 arriverà, per la prima volta in Italia, una produzione di teatro Inuit dalla Groenlandia.

Titolo: «During the Darkness of ignorance», spettacolo che fa parte della rassegna Premio Internazionale il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro.

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