«Il linguaggio passa anche dal midollo: così si può recuperare l'uso dei verbi»

Una nuova sperimentazione su soggetti diventati afasici dopo l'ictus

Sabrina Cottone

Il midollo spinale è deputato a controllare i movimenti che facciamo senza pensarci, come camminare. Il cervello si occupa di attività complesse, come la memoria, l'attenzione o il linguaggio. I ricercatori della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, in collaborazione con l'Università di Napoli Federico II e l'Asst San Paolo di Milano, hanno ribaltato la prospettiva con uno studio su Frontiers of Neurology. «È possibile recuperare il linguaggio anche attraverso il midollo spinale», sostengono, concludendo che non è il solo emisfero sinistro del cervello la sede del linguaggio.

La sperimentazione ha riguardato soggetti afasici in seguito ad ictus cerebrale sinistro e si è provato a stimolare con impulsi elettrici il midollo spinale, accompagnando ciò con una terapia del linguaggio, con l'obiettivo di stimolare il paziente a recuperare la comprensione di sostantivi e verbi. E i risultati sono stati positivi. «Questo conferma spiega Paola Marangolo, direttore del Laboratorio di ricerca sull'afasia della Fondazione Santa Lucia che il linguaggio non è un sistema confinato nell'emisfero sinistro del cervello, come si è sempre ipotizzato, ma una rete distribuita in modo più ampio all'interno del sistema nervoso centrale, che comprende strutture cerebrali come il midollo spinale, deputate al controllo del sistema motorio». A sorprendere è stato anche che il linguaggio è migliorato in modo selettivo: è stato stimolato sia con sostantivi che con verbi ma il paziente è riuscito a recuperare solo nell'uso dei verbi. «È come se l'analogia tra movimento e azione diventasse nel sistema nervoso centrale un rapporto di funzioni neurologiche tra l'esperienza dell'azione e la parte del linguaggio che la esprime, cioè il verbo» ipotizzano i ricercatori.

Le terapie di neuroriabilitazione dei pazienti afasici finora hanno puntano ad attivare aree integre dell'emisfero sinistro o aree omologhe del destro. Lo studio realizzato con il professore Alberto Priori del San Paolo apre nuove prospettive di cura.

Priori, direttore dell'Unità operativa di Neurologia dell'Ospedale e professore associato dell'Università di di Milano, sottolinea: «La stimolazione transcutanea spinale a corrente diretta, scoperta italiana di quasi dieci anni fa, potrebbe rilevarsi utile per sviluppare nuovi protocolli d'intervento riabilitativo in diversi ambiti neurologici».

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