Cronaca locale

Lombardia senza insegnanti Ne servono 4mila di sostegno

Con la riforma arrivano nella regione 7mila nuove assunzioni Il nodo delle cattedre vacanti: mancano 200 prof di matematica

La Buona scuola di Renzi non risolve i problemi dei disabili. Nonostante l'infornata di assunzioni a tempo indeterminato, mancano gli insegnanti di sostegno. Quelli più importanti. Mancano nelle scuole materne, alle elementari, alle medie e alle superiori. L'anno scolastico comincia con 4mila docenti di sostegno in meno, stando ai dati delle graduatorie provinciali. E con altri 1.500 insegnanti in meno rispetto alle cattedre disponibili. In sostanza, restano 5.500 posti da coprire. Eppure le assunzioni non sono poche: 7mila quelle in Lombardia e circa 2.300 quelle a Milano. Ma non basta: anche quest'anno si aprirà la danza delle supplenze, delle rinunce della nomina all'ultimo minuto, delle assunzioni annuali dei precari. E resta irrisolto il problema più delicato: quello dell'insegnamento ai 36mila alunni disabili presenti in regione. Una «fuga» di docenti senza sosta, dovuta anche a un vizio di forma. Finora infatti parecchi insegnanti hanno accettato il ruolo di «prof di sostegno» sapendo di poter chiedere il trasferimento e il cambio di ruolo dopo 5 anni: un escamotage che ha lasciato scoperte migliaia di cattedre e che ha «mollato» a metà percorso educativo i bambini e i ragazzi più fragili. Inoltre, per acquisire il titolo per affiancare gli alunni disabili occorre aver frequentato un anno di università ma il corso è a numero chiuso e ci vogliono anni prima che la scuola possa acquisire un numero adeguato di insegnanti.

Restano scoperte anche le cattedre di matematica: mancano 207 professori alle medie. «I laureati - spiega Luca Volonté, dirigente dell'ufficio regionale scolastico della Lombardia - predilogono le scuole superiori, dove possono insegnare anche scienze. Per loro le medie non sono attraenti». Resta poi il problema del trasferimento dei docenti, annunciato a pochi giorni dalla prima campanella. Volonté smussa le polemiche: «I docenti in graduatoria nativi di Milano sono appena il 5%. Non bastano nemmeno lontanamente a coprire tutti i posti. Al Nord la professione dell'insegnante non ha mai avuto un particolare appeal , non è mai stata molto attraente. E quindi ogni anno si ripete il problema dei posti da coprire. Quest'anno potremmo cominciare l'anno con tutte le cattedre coperte. Ma solo se gli insegnanti che si devono trasferire non rinunceranno l'ultimo giorno. In quel caso ci vorrà il tempo per comunicare le nuove nomine».

Il piano straordinario delle assunzioni della Buona Scuola lascia perplessi anche i sindacati: «Non risolve il problema del precariato e non offre un servizio migliore alle famiglie perché non garantisce la continuità didattica - denuncia il segretario generale della Cisl Scuola di Milano Massimiliano Sambruna - I supplenti c'erano prima e ci saranno anche adesso, nonostante le dichiarazioni del Governo. A Milano sono attese circa 2.300 assunzioni previste dalla fase B del piano, cioè da tutta Italia, in realtà i docenti che prenderanno servizio saranno molti di meno, di fatto solo quelli che non riusciranno ad avere entro l'8 settembre una nomina annuale nella provincia di appartenenza».

Insomma, anche quest'anno in classe al 14 settembre non si presenterà il corpo docente per intero.

«Il ministero non ha voluto ascoltare la proposta della Cisl - spiega Sambruna - di attingere anche al personale inserito nella seconda fascia delle graduatorie di istituto, che ha gli stessi requisiti dei colleghi assunti dal piano».

Commenti