Cronaca locale

L'orgoglio degli azzurri: «Senza Forza Italia il centrodestra non c'è»

Evento con gli eletti in Regione e nei Comuni Sì all'alleanza, senza egemonie «sovraniste»

(...) - noi siamo sempre stati leali». Anche gli altri devono esserlo, però. Bene la recente schiarita con la Lega dunque, ma serve pari dignità. E un lavoro condiviso. «Salvini - ha spiegato il deputato milanese Graziano Musella - voleva fare tutto da solo, non ha proposto un governo di centrodestra, ha deciso di andare al voto per fare a meno di tutti, i famosi pieni poteri. Poi ha proposto Di Maio premier». E come riprova di una irriducibile diversità fra Lega e Fi viene portata proprio la «scappatella» dei leghisti con i 5 Stelle - che la platea considera proprio ai suoi antipodi, rimproverando loro provvedimenti contestatissimi, come quelli sulla giustizia del ministro Bonafede, definiti «scellerati» dalla Gelmini, o le misure economiche, stataliste e assistenzialiste, condivise «purtroppo» dai leghisti.

Alterità, dunque. Non sono questi i giorni della contrapposizione, ma Forza Italia alza le sue insegne: «Il mondo cattolico, liberale e riformista, le imprese e i lavoratori in Lombardia, così come in Italia - ha detto alla vigilia Salini - chiedono di essere rappresentati degnamente, delusi dalle troppe promesse mancate di questi anni». «L'opposizione a questo governo - ha spiegato ieri dal palco - si fa si in Parlamento, ma la si fa anche partendo dalle cose concrete e dai territori».

Al centro cose concrete e territori. Protagonisti, dunque, gli eletti. C'erano due presidenti di Municipio milanesi ieri, Marco Bestetti e Giuseppe Lardieri, e un gran numero di amministratori comunali. Fra tutti il sindaco di Monza Dario Allevi. «Possiamo giocarcela - ha detto - La golden share ora è della Lega, prima ce l'avevamo noi, e chiediamoci il perché di questo travaso di voti». Ma «la politica dei selfie e del populismo si sgonfierà - ha aggiunto - e allora il mettersi al servizio delle comunità verrà fuori».

Parola ai consiglieri regionali. «Per contrastare un governo di sinistra che ha dimenticato il Nord Italia - ha detto il capogruppo Gianluca Comazzi - il centrodestra deve tornare unito. L'esempio da seguire è quello di Regione Lombardia: pragmatismo, efficienza, attenzione alle persone in difficoltà (oltre a un miliardo e 800 milioni di investimenti in sanità, infrastrutture, ambiente, sicurezza e imprese nell'ultimo bilancio). Il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala, su questo ha insistito: innovazione, ricerca, autonomia. «In Lombardia ci sono 13 Università - ha detto - ma per creare un nuovo corso di laurea ci vogliono in media sette anni. Avere autonomia universitaria significa snellire la burocrazia». Di impresa ha parlato l'assessore Alessandro Mattinzoli.

Idea condivisa è che l'autonomia sia sempre più una battaglia di Forza Italia, e che la Lega se la sia un po' «dimenticata». Sono intervenuti Marco Alparone e Claudia Carzeri, presidenti delle commissioni «Programmazione e bilancio» e «Territorio e infrastrutture». Maurizio Broccanello ha illustrato la filosofia del modello lombardo di sanità, che da 25 fa scuola, o meglio dovrebbe far scuola in Italia, e non la fa.

Gabriele Barucco, che è costantemente in contatto col cuore produttivo del sistema imprenditoriale lombardo, e bresciano in particolare, ha proposto «una zona economica speciale», un'area cioè, con un regime fiscale particolare. «Di solito in Italia si fa nelle zone disagiate - ha spiegato - ma è un errore, non è così in Europa».

Tra i protagonisti riconosciuti della mattinata, il capogruppo milanese Fabrizio De Pasquale, che ha ricevuto un vero e proprio tributo da parte dei colleghi per il suo ormai antico, e instancabile, impegno. «A Milano - ha ricordato - il partito è sopra il 10%. E a Milano ci sono problemi di povertà ed emarginazione, soprattutto in periferia. Si sono scatenate guerre fra poveri e la sinistra ha perso attenzione per le politiche sociali. In questa mattinata non c'è stata alcuna polemica con altri - ha notato - solo proposte. Milano è stanca della propaganda e delle furbizie, è stanca della politica senza responsabilità in cui si passa il tempo sui social. Forza Italia è e sarà il partito della proposta nel centrodestra».

Alberto Giannoni

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